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Fidelio a metà e Nardella si infuria

L'opera diretta da Mehta è andata in scena senza cambi di scenografia e dal palco il sovrintendente Bianchi ha tuonato: "Cgil irresponsabile"

La platea del nuovo teatro dell'Opera è rimasta vuota, almeno in parte. E mentre fuori infuriava la protesta dei lavoratori del Maggio musicale fiorentino guidati dalla Cgil, all'interno del foyer il sindaco Dario Nardella urlava tutta la sua rabbia per questo sciopero, che ha costretto gli spettatori ad assistere a un Fidelio in forma ibrida, non proprio concentro, ma nemmeno opera, visto che le luci sono rimaste fisse per tutta la serata e la scenografia anche.

"Questo gesto della Cgil - ha detto Nardella - è un clamoroso autogol che colpisce il prestigio di Firenze, un atto grave, dannoso, verso la città, la fondazione, la musica, l'opera, privo di fondamento, incomprensibile".

Toni simili a quelli usati poco dopo dal sovrintendente del teatro Alberto Bianchi, che si è presentato sul palco accompagnato dal maestro Zubin Mehta, e ha lasciato partire un duro attacco al sindacato" E'irresponsabile - ha detto Bianchi - perché ha preteso e pretende tutto ciò che noi non possiamo dare: la Fondazione si muove all'interno del dettame di legge e altro non può fare".

Ma il più irritato è sempre il sindaco. "Nell'anno dell'Expo - ha concluso Nardella - abbiamo i riflettori del mondo puntati sull'Italia e sulla nostra città. A Firenze il primo maggio gli Uffizi sono chiusi, a differenza degli altri musei statali più importanti d'Italia, e si fa sciopero alla prima di un festival perché 52 persone vengono riassunte a tempo indeterminato".

Per evitare che le giornate di sciopero proseguano - sono previsti ancora due giorni di mobilitazione, il 30 aprile e il 6 maggio - a questo punto la palla passa al tavolo istituito presso la Città metropolitana, che si riunirà tra due giorni, giovedì, alle 14.