Cronaca

Falsi verbali, a processo il gestore del canile

Ci sarebbero anche degli assegni sospetti, tra cui un'eredità di due milioni di euro al centro delle indagini sul gestore del canile del Termine

La donna che gestisce il canile del Termine di Sesto Fiorentino è stata rinviata a giudizio con le accuse di falso ideologico in atto pubblico, falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico e appropriazione indebita. A deciderlo il gup di Firenze Alessandro Moneti.

Al centro delle indagini la presunta falsificazione di un verbale nel quale sarebbe stata aggiunta "la dicitura che la onlus aveva autorizzato la
costituzione della società Paco srl", in modo da poter utilizzare una somma di due milioni di euro lasciata in eredità da un'anziana.
Contestata anche l'emissione di alcuni assegni con finalità che secondo l'accusa "esulano dallo scopo dell'associazione". 

Come 1.000 euro per pagare uno stabilimento balneare, e un assegno da 40 mila euro. La prima udienza è stata fissata per il 20 aprile 2020.