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Osmannoro, campo rom, il terzo mondo è qui

Sopralluogo del candidato governatore di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli: "Una baraccopoli. E con il freddo la situazione potrebbe degenerare""

"Uno spaccato di terzo mondo, con bambini di 10 anni che giocano in mezzo alla spazzatura e sono costretti a vivere coi genitori in baracche di pochi metri quadri, riscaldate da fatiscenti e pericolose stufe a gas".  Sono queste le parole scelte  dal capogruppo in consiglio regionale di Fratelli d’Italia e candidato governatore Giovanni Donzelli per descrivere la baraccopoli che sorge alla fine di via dei Salci, in zona Osmannoro, periferia estrema di Firenze, accanto all’autostrada. 

“Il campo rom è formato da una trentina di baracche cui si accede attraverso una vera e propria discarica – spiega  Donzelli che ha parlato con alcune donne del campo –  Un centinaio di rom vive tra carcasse di auto bruciate, probabili avanzi di furti. Al mattino c’erano solo donne e bambini che abbiamo visto passare il tempo in condizioni igienico-sanitarie del tutto precarie, sotto gli occhi delle mamme". 

"Diverse baracche sono in realtà un cumulo di stracci e coperte, con stufe a gas e generatori elettrici - prosegue Donzelli - Una situazione che, con il freddo di questi giorni, potrebbe degenerare, e non vorremmo essere costretti ad assistere ai soliti ipocriti pianti dei buonisti per una nuova tragedia della marginalità". 

"Le donne del campo ci dicono che i bambini (circa una ventina) vanno regolarmente a scuola ma noi ne abbiamo trovati diversi lì al campo, sia all’aperto che all’interno di un capannone industriale occupato irregolarmente - dice ancora il candidato governatore - Sembra di essere in un paese del terzo mondo quando in realtà siamo nel territorio comunale fiorentino. Qui le regole non esistono, la zona è una terra di nessuno dove regnano degrado e abbandono". 

Donzelli racconta di aver rimproverato agli abitanti del campo per lo stato di illegalità in cui vivono.

"La presenza di questa baraccopoli abusiva sta creando ingenti problemi alle aziende della zona - conclude - Gli imprenditori hanno provato a sollevare il problema denunciandolo agli enti locali. Ma è stato inutile”.