Attualità

Da Firenze parte la rivoluzione dei cuochi

Successo per food and wine in progress che si chiude con oltre 10 mila visitatori: il congresso si è chiuso con una marcia simbolica in centro

Valori, vantaggi, visioni e un cuoco con le scarpe sporche di terra, vicino sempre più al mondo dell'agricoltura che ne valorizza le biodiversità. Sono i concetti e le tre V che stanno alla base del manifesto Cuoco 3.0 lanciato da Firenze dalla Federazione Italiana Cuochi (Fic). Un manifesto, presentato in anteprima al Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, dopo che oltre 300 cuochi hanno sfilato da piazza della Repubblica a piazza della Signoria a conclusione della 28esima edizione del Congresso nazionale della Fic che si è tenuto alla Stazione Leopolda in concomitanza con l'evento Food and Wine in Progress. Un manifesto che non vuole essere una provocazione fine a se stessa, ma la base una professione, come quella del cuoco, che guarda avanti.

"V come Valori, prima di tutto sociali, perché il cuoco ha delle responsabilità nei confronti del consumatore, ma anche verso i produttori di materie prime. Valore anche promozionale, perché il cuoco può far conoscere un territorio attraverso i piatti e le sue eccellenze - ha commentato Rocco Pozzulo presidente della Fic, Federazione italiana cuochi - E poi le V hanno anche valore gustativo, perché non ci dimentichiamo che dobbiamo creare emozioni nelle persone. E v come vantaggi, vantaggi economici per tutta una filiera che va oltre quella dell’agroalimentare e vantaggi sociali, perché creiamo posti di lavoro e opportunità anche per i più giovani, in un momento in cui ce n’è bisogno. V come visioni, quelle che stimolano ogni giorno la creatività mossa dalla professionalità dei cuochi di oggi, che guardano a ieri pensando a domani".