Attualità

Contributi sociali, senza Isee cambia tutto

Nuovi regolamenti erogazione servizi sociali, tra le novità la non considerazione nel calcolo dell'Isee dei beni di cui non si può usufruire

Cambiamenti in arrivo nei regolamenti di accesso ed erogazione dei servizi sociali alla luce della revisione della disciplina dell’Isee, che va incontro alle persone e alle famiglie che si trovano ad affrontare difficoltà economiche: tra le principali novità approvate dall'assemblea dei soci della Società della salute vi è la mancata considerazione nel calcolo dell'Isee dei beni di cui una persona o una famiglia non può usufruire, come ad esempio una casa su cui pende un'ipoteca o un conto corrente pignorato. Finora, invece, i soldi nel conto corrente, seppur 'bloccati', venivano considerati ai fini del conteggio.

A questa nuova misura se ne aggiungono anche altre, sempre calibrate nell'intento di aiutare chi ha un reale bisogno: per quanto riguarda le prestazioni sociali e sociosanitarie domiciliari per anziani fragili e non autosufficienti é previsto un abbattimento percentuale proporzionale delle quote di compartecipazione dell’utenza per valori Isee compresi tra 7.500 e 12mila euro. Nello specifico, viene proposto un abbattimento pari al 15% per i nuclei familiari con un Isee pari a 7.500 euro (corrispondente alla soglia di esenzione) con riduzione proporzionale fino all'azzeramento in corrispondenza di un valore di 12.00 euro.

I nuovi regolamenti prevedono anche l'introduzione di un'altra agevolazione a beneficio delle persone assistite a domicilio: ovvero l’innalzamento di 40.000 euro della franchigia patrimoniale prevista dalla disciplina nazionale Isee per le famiglie proprietarie della casa di abitazione e l’introduzione di un’agevolazione, corrispondente a un abbattimento del 30% del valore Isee utilizzato per il calcolo della compartecipazione, per le famiglie in cui più componenti beneficiano di prestazioni domiciliari. L'importo della maggiore detrazione del valore ai fini Imu della casa di abitazione é stabilito in 40mila euro.
“Si tratta di misure che vanno incontro alle famiglie che si trovano ad affrontare una reale situazione di bisogno e che ne abbiano davvero necessità - ha detto l’assessore al Welfare Sara Funaro -. Le novità introdotte nei regolamenti, in base ai quali vengono erogati i servizi sociali, dimostrano la grande attenzione che l’amministrazione pone sugli effetti redistributivi delle modifiche normative nazionali allo scopo di garantire una sempre maggiore equità ai propri sistemi di erogazione delle prestazioni sociali e di compartecipazione dei cittadini al loro costo”.
Per le prestazioni residenziali è prevista, invece, l’integrazione della regolamentazione vigente con l’esplicita previsione di una quota di 1.200 euro annui che resta a diretto beneficio della persona assistita per le sue esigenze personali.