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Ciclofattorini, la rivoluzione partita da Firenze

Geolocalizzazione, algoritmi e ranking reputazionali, in tre anni il movimento dei rider è cresciuto passando da un sit in allo sciopero nazionale

Tre anni fa il primo sciopero dei ciclofattorini fiorentini, ieri il primo sciopero nazionale dei rider italiani, nel mezzo un movimento di lavoratori che, come sottolineato dai sindacati, non sono neppure a conoscenza dei loro diritti. 

"Sono passati 3 anni e noi siamo ancora qua, nella stessa piazza, 15 volte più numerosi e con ancora più voglia di combattere per i nostri diritti" lo ha scritto sui social Yiftalem Parigi primo rappresentante per la sicurezza dei rider per Nidil Cgil Firenze.

In questi tre anni molti italiani hanno scoperto una nuova professione, già in voga negli anni '80 sotto forma di pony express, ma trasformata dalle nuove tecnologie digitali fino ad essere totalmente spersonalizzata ed affidata a geolocalizzazione, algoritmi e ranking reputazionali.

L'ordine avviene online, il ciclofattorino più vicino riceve un alert e può essere ingaggiato, a questo punto segue un itinerario su mappa digitale e può essere tracciato in tempo reale come un pacco postale mentre si dirige ad acquistare il bene richiesto e poi al domicilio per la consegna. Tutto questo produce un prezzo per il servizio e ciascun fattorino ha una sorta di patente a punti o ranking reputazionale. 

Intorno a questo mondo affascinante ci sono i temi della sicurezza sul lavoro e del diritto ad un compenso dignitoso.

LO sciopero nazionale ed il primo sit in

A Firenze la mobilitazione è stata promossa da Nidil Cgil, che ha chiesto migliori condizioni di lavoro per i rider: dopo una biciclettata dei ciclofattorini tra le vie del centro, c’è stato un presidio in piazza San Firenze. Al presidio erano presenti esponenti delle istituzioni e hanno preso parola l’assessore comunale Benedetta Albanese, il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo e l’assessore regionale Alessandra Nardini. Una delegazione di rider col Nidil Cgil ha incontrato, a margine dell’iniziativa, il sindaco di Firenze Dario Nardella.

Ilaria Lani di Nidil Cgil ha commentato “C’è stata una alta adesione allo sciopero e il servizio di delivery in città è stato in gran parte interrotto: ringraziamo i rider che non si sono tirati indietro, consapevoli delle ricadute negative sul proprio ranking reputazionale. Abbiamo registrato la disponibilità delle istituzioni locali a sostenere questa battaglia: allo studio ci sono strumenti normativi su salute e sicurezza sul lavoro e progetti che possano sostenere le realtà etiche che stanno emergendo. Chiediamo al governo di riaprire il tavolo nazionale per arrivare a un contratto vero”.