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Cgil: "A Sollicciano la situazione è problematica"

Rappresentati del sindacato hanno visitato il carcere: “Muffe, caldo, serve l'impegno di tutti per migliorare le condizioni di lavoro e di detenzione”

Gli agenti del carcere fiorentino di Sollicciano "ancora oggi sono costretti a lavorare in luoghi angusti, con decine e decine di neon divelti, senza un minimo di refrigerio con queste temperature, con infiltrazioni che hanno reso i muri impregnati di muffe e scrostamenti, tutte cose che rendono i luoghi sicuramente malsani e a nostro parere al limite, se non oltre, della legittima idoneità". 

Lo scrive Santi Bartuccio della Fp Cgil Toscana, in una lettera indirizzata, tra gli altri, al provveditore dell'Amministrazione penitenziaria della Toscana, a prefetto e sindaco di Firenze, al presidente della Regione, al dg dell'Asl 10 e al garante per i diritti dei detenuti. 

La missiva è stata inviata oggi dopo che nei giorni scorsi una delegazione di Fp Cgil Toscana ha effettuato una visita al carcere di Sollicciano. Pur apprezzando lo sforzo messo in atto dall'amministrazione carceraria per migliorare le condizioni igieniche della struttura, si legge ancora, la situazione rimane problematica. Bartuccio ricorda che, tra l'altro, "la cinta muraria, causa cedimento parziale, risulta parzialmente chiusa in un settore, mentre la restante parte presenta garitte antiquate, camminamento senza illuminazione e pericoloso per la presenza di lamiere. Le garitte in queste condizioni sarebbero da chiudere, eppure sono regolarmente presidiate da parte della polizia penitenziaria fiorentina". "Polizia penitenziaria che troviamo assai demotivata se non anche angosciata. Molti lavoratori ci hanno avvicinato per comunicarci il loro disagio".

Il sindacato sottolinea "il generale malcontento che regna nella più importante realtà penitenziaria toscana che non può più rimanere chiuso fra le mura del carcere di Sollicciano; le donne e gli uomini che lavorano a Sollicciano meritano altro".