Lavoro

Centinaia di posti a rischio alla Basis Plant

Diciannove licenziamenti subito. L'allarme lo ha lanciato il segretario Fim-Cisl Alessandro Beccastrini. La Basis Plant ha due sedi, a Firenze e Prato

Centinaia di posti di lavoro a rischio nell’indotto Ge-Nuovo Pignone di Firenze. L’allarme arriva dal segretario regionale della Fim-Cisl Alessandro Beccastrini. La Basis Plant Service, che fornisce servizi aziendali al Nuovo Pignone, ha aperto la procedura di mobilità per 19 dei suoi 90 lavoratori.

"Nell’immediato - spiega Beccastrini - c’è da fare i conti con la crisi della Basis,in difficoltà da tempo, tanto da aver utilizzato quasi tutti gli ammortizzatori sociali disponibili” spiega Beccastrini.

“Siamo molto contrariati e preoccupati però per il modo in cui ci ha annunciato l’apertura delle procedure di mobilità per 19 persone. Farlo ora, alla vigilia dello stop di agosto, significa nei fatti rendere inutilizzabile gran parte dei 45 giorni per il confronto sindacale previsti dalla legge. Siamo ben consapevoli che c’è un problema e che va affrontato anche con provvedimenti difficili, ma vorremmo almeno discuterne. Questa scelta di Basis e Unione Industriali di Prato ce lo impedisce.”

“Sosteniamo da sempre – conclude Beccastrini - che anche i fornitori di GE, alla luce delle relazioni sindacali importanti che esistono con la multinazionale USA, debbano avere un codice nelle relazioni industriali. Questo caso e la bassa congiuntura del comparto Oil&Gas che sta mettendo in difficoltà molte aziende dell’indotto del Pignone, ci dicono che oggi è ancora più urgente.”