Attualità

Casapound al fianco dei tassisti contro Uber

Volantinaggio in piazza stazione dei militanti del centro sociale di destra: "Difendiamo il lavoro degli italiani contro le finte liberalizzazioni"

La guerra di logoramento tra amministrazione comunale e tassisti sulla necessità o meno di aumentare il numero delle automobili bianche in circolazione a Firenze ha diviso la città e spinto tutti a prendere una posizione. 

Questa mattina lo hanno fatto molto chiaramente i militanti del centro sociale di destra Casapound, che si sono schierati senza se e senza ma dalla parte dei tassisti conto la giunta Nardella e contro l'arrivo a Firenze di Uber.

"Uber é il classico tentativo della sinistra italiana di liberalizzare, in salsa tipicamente turbocapitalistica anglosassone, interamente il mercato del trasporto tramite taxi - ha tuonato il responsabile di Casapound Saverio Di Giulio - puntando a creare una categoria di sottoproletari, per lo più immigrati, alle dipendenze di grandi multinazionali, pagati una miseria, proprio come negli USA e in Gran Bretagna".

Un attacco frontale cui Di Giulio ha aggiunto un ragionamento più ampio sul trasporto pubblico a Firenze, peggiorato da quando Ataf è stata privatizzata. "Invece di produrre un miglioramento dell'efficienza del servizio e dei conti dell'azienda - ha detto il numero uno di Casapound a Firenze - ha provocato solo un peggioramento nel numero e nella qualità delle corse ed un aumento del costo del biglietto".

Casapound ha chiesto piuttosto che venga sviluppato un sistema integrato di trasporto urbano. "I taxisti devono fare i taxisti rivolgendosi quindi ad una ben precisa utenza - ha concluso -, mentre la città ha urgentissimo bisogno di una metropolitana che liberi il trasporto di superficie. E di sicuro non c'è alcun posto per un servizio come Uber che viene spacciato come una grande conquista mentre invece è solo un ulteriore problema per la città".