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Eterologa, in duemila attendono un donatore

A sette mesi dall'inizio della procreazione assistita a Careggi solo una fecondazione è andata a buon fine. Il problema è che mancano gli ovociti

L'ospedale di Firenze è il centro pubblico più attivo del paese in tema di fecondazione eterologa, ma l'offerta sembra non essere in grado di soddisfare la domanda. Le liste d'attesa si allungano sempre più: 2000 donne sono già in fila, mentre nei prossimi giorni verranno visitate altre 600 coppie. 

Il problema sta nella disponibilità di ovociti: il telefono di Careggi riservato ai donatori non suona mai e quando lo fa l'operatore sente dall'altro capo del telefono un uomo che chiede informazioni e mai una donna pronta a donare. E il motivo, secondo Elisabetta Coccia, direttore della struttura organizzativa dedicata alla Procreazione medicalmente assistita dell'asl 10 di Firenze, è che donare prende molto tempo. "Se non stimoliamo le donatrici di ovociti con un premio di solidarietà - ha detto Coccia all'Adnkronos -, dato che fra terapie e procedure perdono almeno 20 giorni di lavoro o di studio, non avremo mai il numero di gameti sufficiente a colmare la domanda".

Per questo Careggi oltre ai donatori è dovuto ricorrere ad altri sistemi per reperire gli ovociti necessari: dall'egg sharing alle acquisizioni da banche esterne.
"Abbiamo accordi con quattro banche spagnole - ha spiegato Coccia - reclutate tramite bando pubblico europeo. Abbiamo così potuto attivare i nostri 'ritorni', cioè stiamo richiamando le coppie che avevano completato l'iter ed erano state messe in liste attesa per effettuare l'eterologa: una quindicina sono già in trattamento, e mercoledì se ne aggiungeranno altre 15