Lavoro

Vertenza Gkn, lavoratori pronti alla mobilitazione

Sono oltre 450 i lavoratori dello stabilimento che da più di un anno hanno aperto una vertenza con la richiesta di visionare il piano industriale

I lavoratori della Gkn di Campi Bisenzio hanno proclamato lo stato di agitazione e chiesto un incontro urgente al presidente della regione Enrico Rossi "Dopo che l'incontro con l'azienda del 14 gennaio scorso si è concluso con un nulla di fatto, come Fiom Cgil insieme alla RSU Fiom chiediamo chiarezza per il futuro degli oltre 450 lavoratori dello stabilimento, 20 dei quali con il contestato contratto di staff leasing" ha spiegato in una nota il sindacato di categoria.

“È inaccettabile il comportamento di un'azienda così importante per il nostro territorio. Questa è una vertenza che riguarda non solo i lavoratori ma impatta sul tessuto economico e sociale di Campi Bisenzio e dell'intera Città metropolitana di Firenze” ha detto Andrea Brunetti della Fiom Cgil di Firenze. “Con la nomina del quarto direttore in un anno, il management rischia di perdere di credibilità in maniera irreversibile verso i lavoratori, le istituzioni e anche verso il cliente” ha detto la Rsu che prosegue “noi a questo gioco cinico e al massacro, fatto sulla pelle di 450 famiglie, non ci stiamo. Per questo dopo aver votato in assemblea con tutti i lavoratori l'apertura dello stato di agitazione, siamo pronti alla mobilitazione”. 

Nello stabilimento di Capalle si producono semiassi per diverse case automobilistiche. Fiom ed Rsu hanno spiegato in una nota che l'azienda "Lo scorso ottobre aveva prospettato la presenza di numerosi esuberi, quantificati alla fine in 53 lavoratori, dovuti al negativo andamento del mercato dell'auto e all'automazione di alcune celle. Come, avevamo chiesto garanzie per lo stabilimento, all'interno di un piano dettagliato che prevedesse la gestione di questa fase attraverso l'utilizzo di ammortizzatori sociali e prevedendo al contempo uscite volontarie dall'azienda, compreso un piano di prepensionamenti. Tutto ciò, garantendo anche la reinternalizzazione di volumi produttivi, alcuni dei quali delocalizzati in altri stabilimenti del gruppo".