Lavoro

Folla al presidio contro svuotamento della ex Gkn

Forte preoccupazione espressa da parte delle famiglie degli operai che ormai da oltre 12 mesi non vedono prospettive per il loro futuro lavorativo

Grande folla stamani ai cancelli della ex Gkn di Campi Bisenzio dove 422 famiglie dall'estate del 2021 hanno avviato una vertenza per la salvaguardia dei posti di lavoro e della produzione industriale.

Una vertenza che è arrivata ad oggi senza un accordo sul piano industriale di rilancio del sito aziendale e senza un accordo sulla cassa integrazione che dovrebbe traghettare verso la reindustrializzazione. 

La mobilitazione promossa dall'Assemblea dei lavoratori attraverso il Collettivo di Fabbrica è stata sposata dalla Usb del lavoro privato, Cobas Firenze e Prato, Fiom Firenze e Prato e Cgil Toscana e Nazionale presenti al presidio contro lo smobilizzo di materiali annunciato dall’azienda. 

Il Collettivo di Fabbrica "Chiediamo a chi non sarà qui oggi e nei prossimi giorni di fare sentire la propria presenza anche sui social, con striscioni, foto sul proprio profilo. A valanga". 

La nota della Fiom-Cgil "Consideriamo l’annunciata decisione di Qf di procedere, a partire dalla giornata di oggi lunedì 7 Novembre, allo svuotamento dei rifiuti del materiale ferroso presenti dentro lo stabilimento, un’inutile provocazione che tende solo ad allontanare ogni possibilità di reindustrializzazione del sito. Borgomeo sta effettuando una grande operazione di distrazione di massa per non ammettere davanti ai lavoratori, al territorio, al Governo e alle Istituzioni, il non rispetto dell’accordo da lui stesso sottoscritto il 19 Gennaio scorso presso il Ministero dello Sviluppo Economico. Qf, per il tramite del Borgomeo, preferisce indirizzare la vertenza sul terreno dell’ordine pubblico anziché ammettere davanti all’intera opinione pubblica che sia il Ministero che Invitalia non hanno considerato sostenibile e, quindi non percorribile, il contratto di sviluppo da lui stesso proposto, mancando le garanzie che l’azienda deve produrre e che sono previste proprio dalla normativa che disciplina accordo e contratto di sviluppo.
Il problema perciò non è la non agibilità dello stabilimento, bensì l’inesistenza, come certificato dal Ministero, da parte di Borgomeo del piano industriale riguardante lo stabilimento di Campi Bisenzio. Come Fiom-Cgil ribadiamo la nostra disponibilità a confrontarci su tempi e modi per lo smobilizzo dei materiali a vario titolo, ma a fronte della condivisione di un piano industriale solido e concreto che, ad oggi, non è stato presentato alle Parti e ai Ministeri competenti, alla Regione ed a Invitalia. Come Fiom-Cgil riteniamo quella dell’azienda l’ennesima azione che tende a non affrontare i reali problemi della vertenza, nel tentativo di creare ulteriori tensioni nei confronti sia di tutti i soggetti impegnati a trovare una soluzione per il rilancio industriale del sito, sia dei lavoratori che sono in una condizione di forte preoccupazione poiché, da ormai oltre 12 mesi, non vedono prospettive per il loro futuro lavorativo. In ragione di tutto ciò la Fiom-Cgil valuterà ogni azione utile a garantire la reale reindustrializzazione del sito, confrontandosi con i lavoratori, come sempre fatto durante tutta la vertenza, a partire dai propri iscritti e dalla propria Rsu".