Attualità

Gli occhi toscani della missione spaziale Chime

Lo stabilimento di Leonardo a Campi Bisenzio si occuperà di realizzare il telescopio e gestirà la calibrazione dello strumento prima del lancio

Anche Leonardo con lo stabilimento di Campi Bisenzio nella realizzazione del payload iperspettrale della missione Chime di Copernicus, che va a ripetere l'esperienza acquisita con la missione Prisma. 

Chime è una delle nuove sentinelle del programma di osservazione della Terra coordinato dalla Commissione Europea in collaborazione con l'Agenzia Spaziale Europea.

Lo stabilimento di Leonardo si occuperà di realizzare "il cuore nobile dello strumento iperspettrale di Chime: il telescopio, il sistema dei piani focali e gestirà la calibrazione dello strumento a terra prima del lancio", spiegano i tecnologi di Leonardo.

Il telescopio è formato da alcuni specchi di diverse dimensioni, il più grande di circa 400 mm, che sarà proprio l'ottica con il compito di osservare il nostro pianeta. Il sistema dei piani focali è invece il sistema che raccoglie ed elabora l'immagine osservata trasmettendola al computer di bordo.

Chime con il suo strumento iperspettrale potrà individuare fenomeni come la trasparenza delle acque, stato di salute delle colture, siccità e rischio incendio, o l'inquinamento atmosferico.