Lavoro

Una cooperativa di lavoratori per rilevare Bekaert

Lo stabilimento di Figline Valdarno potrebbe essere rilevato dagli stessi lavoratori riuniti in una cooperativa

La sopravvivenza di Bekaert potrebbe passare attraverso una cooperativa di lavoratori. Sono circa 50 i dipendenti iscritti alla Fiom che lanciano la proposta costituendo un comitato promotore e chiedono un incontro al ministro dello Sviluppo Economico.

Proprio Legacoop Toscana, sede dell'odierno incontro tra Cgil e Fiom, potrebbe studiare la fattibilità dell'operazione che vedrebbe impegnati in prima linea lavoratori. Daniele Calosi, Segretario Fiom Firenze parla di una operazione nuova dove il cuore gettato oltre l'ostacolo sarebbe meritevole di considerazione da parte del governo nazionale e lancia un appello a Pirelli che, nel caso andasse in porto l'ipotesi della cooperativa, potrebbe costituire una importante commessa commerciale. Calosi, richiama infatti Pirelli a tornare ad acquistare volumi dove li ha ordinati per anni, in Via Petrarca.

Il Comitato promotore nel dare mandato a Legacoop Toscana di accompagnare nel percorso di verifica di fattibilità della costituzione di una cooperativa di lavoro attiva in varie produzioni, sottolinea l'obiettivo di tornare a lavorare nello stabilimento di Figline.
Un piano che sarà sottoposto a Sernet, l'advisor incaricato per la reindustrializzazione del sito, e al Ministero dello Sviluppo Economico. 

“Si tratta di un progetto di workers buyout per far ripartire il lavoro in forma cooperativa – spiega Roberto Negrini, presidente Legacoop Toscana -. In linea con il protocollo sui WBO che abbiamo siglato nel novembre 2017 con Cgil Toscana, adesso il nostro compito sarà innanzitutto quello di valutare, attraverso un professionista che abbiamo già individuato, la sostenibilità del progetto. La valutazione dovrà essere attenta, con bassi margini di errore, per non rischiare di deludere ulteriormente i lavoratori che sono già provati dalle vicende che ben conosciamo. Il primo passaggio sarà quello di capire la sostenibilità economica e finanziaria dei processi produttivi per poi trovare risorse anche tra gli strumenti finanziari della cooperazione”.

Enzo Masini, Segreteria Cgil Firenze spiega che si tratta di "una iniziativa i cui sviluppi saranno verificati dai lavoratori e dalle istituzioni del territorio, una iniziativa aperta alla partecipazione di chiunque voglia sostenerla. Di fronte a certe politiche delle multinazionali che sfruttano le competenze e le risorse del territorio, può sorgere una risposta diversa che mette al centro il lavoro e non la finanza. Il Governo ha il compito di trovare soluzioni a una vertenza che dura da troppo tempo, da oggi per farlo ha anche un interlocutore sostenuto dalla competenza della lega delle cooperative”.