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Morto sotto al bus, l'autista non voleva uccidere

Gli investigatori hanno escluso che il conducente volesse fare del male all'uomo che ha perso la vita lo scorso 2 novembre. Prima c'era stata una lite

Resta indagato per omicidio stradale colposo l'autista del bus dell'Ataf che la sera dello scorso 2 novembre ha investito, uccidendolo, un uomo di 54 anni a Bagno a Ripoli. Gli investigatori in ogni caso non hanno riscontrato gli estremi del dolo: il conducente, in altre parole, non voleva uccidere l'uomo con cui poco prima, secondo la ricostruzione, aveva avuto una lite. 

Sulla base degli elementi acquisiti, la sera del 2 novembre l'uomo, che abita vicino alla fermata del bus, sarebbe sceso in strada e avrebbe iniziato a litigare con l'autista, accusandolo di aver fatto rumore lasciando inutilmente il motore accesso durante la sosta. L'autista del bus all'orario previsto avrebbe poi chiuso le porte e sarebbe ripartito. A quel punto, l'uomo, che continuava a protestare battendo le mani contro la carrozzeria, è stato travolto perdendo la vita sul colpo.