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Assunzioni a chiamata, Grassi alla Corte dei Conti

Il capogruppo di Firenze a Sinistra porta i documenti in procura echiede di bloccare gli stipendi delle posizioni aperte dall'ufficio del sindaco

Secondo quanto spiegato da Grassi, a monte della richiesta c'è "una sentenza della Corte dei conti dell'Emilia Romagna, in cui si condannano tutti gli amministratori della giunta del Comune di Bologna per la violazione della normativa riguardante le assunzioni a chiamata nell'ufficio del sindaco, sotto ben tre aspetti: il riconoscimento di profili professionali per i quali sarebbe necessario per legge il possesso del titolo di studio della laurea a persone che non la posseggono, l'elusione della retribuzione economica dirigenziale attraverso l'individuazione di una indennità onnicomprensiva tale da retribuire con uno stipendio dirigenziale un dipendente assunto con un contratto di livello più basso, e il ricorso di contratti a norma dell'articolo 90 per posizioni con compiti gestionali e amministrativi". 

Secondo Grassi, situazioni del genere ci sono anche al Comune di Firenze: "Sono molti - spiega il consigliere - i casi negli ultimi due mandati dove abbiamo potuto assistere, anche nel Comune di Firenze, a una gestione 'allegra' proprio su questi comportamenti sanzionati dalla Corte dei Conti dell'Emilia Romagna. E pensiamo che questa sia una questione meritevole di attenzione da parte delle autorità contabili competenti per decretarne la coerenza e il rispetto della legge".

Alla luce di questa situazione, dunque, Grassi conclude spiegando che "poiché le risposte della Giunta non arrivano,  presenteremo alla Procura e alla Corte dei Conti i documenti finora raccolti sul caso Firenze".