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Antagonisti arrestati, solidarietà dal Cpa Firenze

La replica del centro sociale fiorentino all'operazione di polizia sulle contestazioni al G7 svoltosi nella Reggia di Venaria a Torino, nel 2017

Dopo il blitz della polizia con 17 arresti per i "gravi episodi di violenza" risalenti a due anni fa verificatisi durante il G7 tenutosi a Torino, il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ha commentato "E' finita la pacchia". L'indagine è stata coordinata dalla procura di Torino con le Digos delle questure di Torino, Roma, Firenze, Modena, Bari e Venezia.

"In un momento in cui tanto si parla di legalità, questo è l’ennesimo esempio di come lo Stato vada a colpire chi lotta e si organizza nel tentativo di combattere lo stato di cose presenti e di costruire un’alternativa a questo sistema" questo si legge in una nota diramata dal Centro Popolare Autogestito di Firenze.

Nella nota del Cpa Firenze Sud si legge inoltre "Crediamo sia oggi più che mai necessario dire con chiarezza che, nonostante il clima politico e culturale stia legittimando accuse e provvedimenti sempre più autoritari e liberticidi, verso i quali è giusto e importante non abbassare la guardia, il piano che ci interessa è quello della determinazione, della volontà e della legittimità di lottare, scegliere e prendersi le responsabilità di contrapporsi a tutto ciò che è ingiusto, illegittimo, indecente. Nei quartieri, su una nave in mezzo al mediterraneo, davanti ai cancelli di uno stabilimento o di fronte ad una scuola, è giusto lottare, disobbedire, violare leggi ingiuste, decreti razzisti e classisti, circolari ministeriali o diktat padronali".

"Con questo castello accusatorio - prosegue e conclude la nota - si tenta di criminalizzare singoli individui nel tentativo di delegittimare pratiche collettive di lotta che non si allineano alle compatibilità di questo sistema. Purtroppo per loro però laddove ci sono lotte, organizzazione e condivisione si creano anche legami di solidarietà capaci di dare forza a tutti quelli che non si piegano alla rassegnazione ad un modello di sviluppo vecchio, decrepito e ingiusto".