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Annullato l'incontro con gli ex brigatisti

Lo ha deciso la scuola per magistrati di Scandicci, definendo inopportuna la presenza degli ex terroristi Adriana Faranda e Franco Bonisoli

Dopo le polemiche delle ultime ore, la scuola per magistrati ha fatto dietro front e ha deciso di rinunciare al corso di formazione sulla 'Giustizia riparativa ed alternative al processo e alla pena' cui avrebbero dovuto partecipare anche i due ex terroristi.

"Pur dovendo precisare che l'incontro non configurava un'attività didattica dei signori Bonisoli e Faranda, ma solo la testimonianza di un percorso riparativo, i cui protagonisti sono le vittime dei reati, e pur riconfermando la volontà della Scuola di investire nella formazione della giustizia riparativa - si legge nella nota della scuola - il Comitato direttivo ha deciso di annullare l'incontro, ritenendolo inopportuno, e di mantenere inalterato il programma residuo del corso affidato a magistrati e docenti universitari".

Il primo ad applaudire alla scelta della scuola è stato il sottosegretario alla Giustizia, Cosimo Ferri. "Apprendo con favore che il Comitato Direttivo della Scuola abbia oggi rivisto la propria decisione ed abbia annullato la partecipazione degli ex membri delle Br - ha detto -. Scelta giusta e doverosa, ed utile a superare le polemiche e ridare forza ad un tema centrale e fondamentale quale quello della giustizia riparativa per una politica rieducativa essenziale ed efficace".

Chi invece non avrebbe avuto nulla in contrario a misurarsi con i due ex brigatisti è un altro dei partecipanti al convegno, ormai annullato. "E' giusto - ha sottolineato Manlio Milani, presidente dell'associazione delle vittime della strage di piazza della Loggia - che dei magistrati riflettano su vicende legate al terrorismo per imparare a guardare le cose da tutti i punti di vista, da tutte le angolazioni. La verità è che ci troviamo davanti all'applicazione della Carta Costituzionale che viene ferita, forse in nome di rancori mai sopiti. Stiamo palando di un confronto diretto tra magistrati, vittime e colpevoli. C'è una grande necessità di ricostruire una memoria pubblica condivisa da tutti".