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Alcolici vietati a Firenze, infuria la polemica

Il divieto di vendita di alcolici è inserito nell'ordinanza firmata dal sindaco Dario Nardella per contenere il contagio dell'epidemia di Covid 19

Bianco e rosso, non è il colore del vino ma il nastro steso davanti agli scaffali degli alcolici per il divieto di vendita imposto dall'ordinanza del sindaco di Firenze, Dario Nardella.

"In ottemperanza all'ordinanza comunale è vietata la vendita di alcolici dalle ore 16 alle ore 22 nelle giornate di venerdì sabato e domenica" è questo il cartello esposto nelle catene di esercizi commerciali di rivendita di prodotti alimentari.

Le immagini degli scaffali coperti dai nastri sono diventate virali ed hanno invaso i social network con vari commenti più o meno ironici rivolti all'amministrazione accusata di "proibizionismo". 

L'ordinanza parla chiaro fin dal 10 Marzo "A partire dal 12 Marzo ogni venerdì, sabato e domenica dalle 16 alle 22 nell’intero territorio comunale è disposto il divieto di vendita di bevande alcoliche effettuata in qualsiasi forma da parte di esercizi pubblici di somministrazione per asporto, esercizi commerciali di vendita al dettaglio di generi alimentari, operatori su area pubblica che vendono generi alimentari, operatori della grande distribuzione, anche mediante distributori automatici, etc. salva la possibilità di consegna a domicilio, nell’intero territorio comunale" ma la vista degli scaffali vietati ha fatto un altro effetto.

I consiglieri comunali Jacopo Cellai e Alessandro Draghi hanno fatto una diretta Facebook dall'interno di un supermercato dell'Isolotto "Questa genialata impedisce ad un fiorentino di acquistare una bottiglia di vino per la cena a partire dalle 16. Se venite alle 15 e 55 potete cenare. Altrimenti dovete uscire dai confini comunali per poter bere vino a cena" hanno detto gli esponenti di Fratelli d'Italia.