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Albergatori infuriati per la tassa di soggiorno

Federalberghi ha chiesto un incontro al Comune: "Alzare l'imposta di 50 centesimi disincentiva i turisti a scegliere Firenze e pesa sui piccoli hotel"

Ogni anno a Firenze le presenze negli hotel sfiorano quota 7000 persone. Per la precisione lo scorso anno, secondo Federalberghi, 6.776 viaggiatori hanno scelto Firenze come meta per il loro soggiorno.

"Pensate - ha detto il numero uno degli albergatori fiorentini, Francesco Bechi - al gettito che sarebbe generato con un aumento di 50 centesimi a notte, che finirebbero tutti nelle casse del Comune. Vogliamo capire a cosa sarà destinato questo introito straordinario".
L'invito all'amministrazione, oltre a quello di fare un passo indietro sull'aumento dell'imposta, è quello di mettere in campo politiche di promozione turistica adeguate.
Per questo Bechi ha chiesto un incontro con l'assessore al Bilancio, Lorenzo Perra, e con il titolare dell'assessorato al Turismo, Giovanni Bettarini "Una tassa come questa, senza nessun carattere di progressività, - ha detto Borghi - inciderebbe su tutti ma in modo inevitabile soprattutto sulle strutture più piccole. Tanto che per un albergo a due stelle rappresenterebbe ben il 25% di aumento”.
Non solo. “Il turismo non può essere considerato una vacca da mungere solo perché in questi anni è il solo comparto a risultare in crescita –ma va anzi nutrito e potenziato proprio perché si sta dimostrando capace di fare da traino per la nostra economia".
Dagli albergatori è arrivata però anche un'apertura: se proprio il Comune vuole alzare l'imposta, almeno lo faccia a partire dal prossimo anno.