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Al via la raccolta dei funghi ma con prudenza

L'appello è quello di rivolgersi agli specialisti dell’Ispettorato micologico in una delle 5 sedi sparse sul territorio della Asl 10

Ha piovuto e poi il sole caldo: situazione eccellente dicono i cercatori di funghi, scatenati ora che sta arrivando la loro stagione. Ai quali va l’appello dell’Ispettorato micologico dell’Azienda sanitaria di Firenze a cui lo scorso anno si sono rivolti quasi 300 cittadini per far controllare quel che avevano messo nel paniere.

L’appello è proprio quello di rivolgersi agli specialisti dell’Ispettorato micologico in una delle 5 sedi sparse sul territorio della Asl 10 per appurare la commestibilità dei funghi raccolti e l’identità delle specie finite nel proprio cestino prima che vengano portate in tavola.

I micologi della Asl danno supporto ai medici dei pronto soccorso nei casi di presunte intossicazioni da consumo di funghi. Che fortunatamente non sono moltissime, una ventina nel 2013, anno felice per gli amanti di porcini, finferli, ovuli e prataioli, e solo un paio lo scorso anno che è stato caratterizzato da una scarsa crescita fungina.

L’invito è quello a non consumare funghi spontanei senza aver prima provveduto alla identificazione micologica avvalendosi del parere tecnico/sanitario di personale qualificato, evitando spiacevoli, e a volte irreparabili, tragedie.

La raccomandazione ai raccoglitori è innanzitutto quella di osservare le norme della Regione e delle comunità montane fissate per preservare la micoflora e garantire la tutela delle risorse naturali e dell'equilibrio boschivo, i luoghi e gli orari in cui la raccolta è ammessa, raccogliendo solo le specie conosciute e solo esemplari sani e non troppo piccoli, evitando quelli incerti o troppo maturi, senza usare rastrelli o uncini, riponendo i funghi in cesti di canna o vimini e non in borse di plastica. Occorre non tagliare il fungo alla base ma estirparlo facendo ruotare il gambo, e ripulirlo dalla terra con uno spazzolino.

I porcini possono essere raccolti solo se il diametro del cappello non è inferiore ai 4 centimetri, gli ovuli solo se le lamelle sono ben visibili, mentre è vietata la raccolta del “Tricholoma equestre”. Nel caso di funghi sospetti è opportuno tenerli separati da quelli supposti buoni, meglio se avvolgendoli in carta stagnola.

Il servizio micologico della Asl raccomanda anche di consumare soltanto funghi in perfetto stato di conservazione, ben cotti, di non essiccarli se non si è sicuri che si tratti di specie commestibili, in quanto le eventuali tossine non verrebbero neutralizzate dall’essiccazione e, infine, di prestare molta attenzione nella preparazione domestica dei funghi sott’olio per evitare lo sviluppo di spore di Clostridium botulinum, batterio responsabile della produzione di pericolosissime tossine.