Attualità

​75 anni delle Manifatture d'Autore della Scuola del Cuoio di Firenze

Presentazione a Palazzo Vecchio del Libro sulla storia della famiglia Gori. Una storia di famiglia, artigianato e rispetto del sociale

La famiglia Gori Moggi

“Scuola del cuoio. Mani e cuore: la tradizione della famiglia Gori”. Questo il titolo del libro con testo di Eva Desiderio giornalista e critica di moda, curato da Paolo Parri con foto di Alessandro Moggi e dell'archivio storico ed edito da Gli Ori.

Paolo Parri regista e Art director di Eventi, ha iniziato la presentazione di stamattina alla quale hanno partecipato Dario Danti assessore Lavoro, Università e Ricerca Comune di Firenze, Barbara Gori CEO Scuola del Cuoio, Padre Antonio di Marcantonio ex rettore Basilica di Santa Croce, Eva Desiderio autrice del testo “Una famiglia, un solo cuore” e Rita Balzano direttore dei lavori di restauro. Un restauro delle facciate e tetti della parte sinistra del Cortile di Michelozzo all'interno del Complesso Monumentale di Santa Croce che è una delle due iniziative per la comunità fiorentina realizzate per celebrare questo importante anniversario. Inoltre sono state programmate 9 borse di studio per giovani in difficoltà.

Nell'incipit del testo di Eva Desiderio: ”Se le mani potessero parlare reciterebbero una poesia di vita, di lavoro, di dedizione, di civiltà, di emozioni, di impegno, di valori, di sacrificio e coraggio”

La Scuola del Cuoio è stata fondata da Marcello Gori nel 1950 insieme al cognato Silvano Casini. Accettarono l'invito dei Frati Francescani del Monastero di Santa Croce di Firenze ad aprire una scuola per insegnare agli orfani della seconda guerra mondiale un mestiere, spostando il loro laboratorio di pelletteria da via del Corso agli spazi del Dormitorio con la sua lunga ala con gli affreschi della Scuola del Ghirlandaio che i frati misero a disposizione.

Questo luogo è tuttora la sede della Scuola del Cuoio che oggi è guidata dalle figlie dei fondatori Laura, Francesca e Barbara Gori insieme ai nipoti Tommaso, Filippo e Beatrice che hanno saputo affrontare il passaggio generazionale con successo mantenendo e preservando la cultura artigiana e la visione sociale.

Visione che e possibile immaginare anche dalle parole di Barbara Gori:

“Qualche giorno fa sono stati 45 anni che ho cominciato a lavorare nella scuola del cuoio. Chiesi al babbo di insegnami questo lavoro e lui mi rispose:”Barbara tu guarda il babbo”

E prosegue - “Queste tre semplici parole hanno fatto la donna che sono oggi. Ovvero il buon esempio insegna più di 100 lezioni teoriche.

Prima di tutto la ditta deve essere la famiglia e lui ci ha insegnato che l’artigianato fiorentino non può scendere a patto con le richieste di mercato. Cercare pellame più scadente per reggere il prezzo vuol dire tradire la tradizione e l'artigianato”

Nel 1993 Marcello e Silvano passarono a miglior vita

E continua a raccontare - “Noi abbiamo proseguito il loro lavoro ma il problema è che la burocrazia è diversa dai loro tempi. Essendo una società srl a oggi non potevamo più donare le borse come faceva nostro padre. E così ricordo che durante il lockdown, in videochiamata con le mie sorelle, abbiamo insieme deciso di fondare l’ Associazione Marcello Gori per entrare nel sociale e questo accadde nel 2022”

Prosegue Barbara Gori - “Per i ragazzi è fondamentale avere una seconda chance nella vita e anche per le donne che hanno subito una violenza vigliacca e che trovano la forza di denunciare con Artemisia che le indirizza ai nostri corsi.

All'inizio sono freddi e insicuri, senza autostima ma quando arrivano alla fine del corso cambiano la loro espressione che diviene quasi incredula per essere riusciti a realizzare un manufatto”

Prosegue fiera - Nel 2023 siamo andati alla CGIL a firmare un contratto col salario minimo. La nostra speranza è che un imprenditore ci guardi e segua il nostro esempio e così altri.

Inoltre nel 2025 abbiamo avuto il Certificato per la parità di genere. Noi alla scuola del cuoio siamo tante donne. E le nostre donne arrivano da tutto il mondo”

Passa la parola all'autrice Eva Desiderio:

”Una storia di cuore e una storia di mani. Ma anche l'immensità del valore sociale e caritatevole.

Il libro ha in copertina una splendida foto che sono le mani degli artigiani quasi come un quadro caravaggesco”

“Si parla di Rivalutazione dell’artigianato spesso a sproposito e stamattina invece siamo qua realmente a ricordare i pionieri di questo lavoro. Ecco questa è l'essenza del ritrovare l’artigianato, questo libro, questi racconti veri e aneddoti di famiglia”

E da giornalista di moda aggiunge - “Ma anche racconti di personaggi illustri che sono andati a fare acquisti e a visitare la scuola del cuoio.

Non solo Eisenhower e il Presidente degli stati uniti avevano sulla scrivania il set della scuola del cuoio ma anche grandi attori. Personaggi che si sono interessati personalmente. Cary Grant e Grace Kelly, Paul Newman e Audrey Hepburn. Anziché andare nelle grandi boutique hanno cercato la Scuola del Cuoio”

“I fiorentini vadano in via San Giuseppe: troveranno lunghi corridoi affrescati e piccole stanze che erano le celle dei novizi e dove adesso si lavora. Si mettano in ascolto di questi rumori di questo cuore che batte e di queste mani che lavorano. Competenze che derivano da mani antiche e sapienti”

E aggiunge - “Sara, ragazza madre apparentemente senza futuro, grazie all’ associazione ha trovato la scuola e una famiglia. Sara oggi ha un futuro uno stipendio ed è una donna libera che può mantenere da sola suo figlio”

Dunque questo libro è un testo di testimonianze spontanee di famiglia ma anche di testimonianza imprenditoriale e della moda.

Una testimonianza di grande solidarietà e di una grande impresa familiare che prosegue con i valori dei fondatori.

La presentazione si chiude con la premiazione di impiegati artigiani storici che lavorano da moltissimi anni con la famiglia Gori.

Chiudo con una frase del fondatore Marcello Gori:

“Chi è ricco di conoscenza e non la trasmette sarà povero per sempre”