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Attualità mercoledì 09 dicembre 2015 ore 18:35

Un piano per neve, basse temperature e terremoti

Via libera del consiglio comunale alla delibera dell'assessore Bettini. Il presidente Ricci: "Lavoreremo per farlo conoscere nelle scuole"



FIRENZE — La descrizione della fasi necessarie per organizzare e fare scattare la macchina comunale, gli elementi per la pianificazione dell’emergenza, del monitoraggio e dello scenario del danno. È il primo piano comunale per la protezione civile per il rischio sismico, 40 pagine di schemi, disegni e analisi per sapere come reagire a questa calamità.

Il via libera questo pomeriggio dopo l'approvazione, da parte del consiglio comunale, della delibera presentata dall'assessore alla protezione civile Alessia Bettini. L’amministrazione comunale si è anche attrezzata non solo per fronteggiare grandi catastrofi come il terremoto ma anche per far fronte ad eventi eccezionali causati da neve, ghiaccio o basse temperature aggiornando l’apposito piano del 2011.

Il Piano per rischio sismico è alla sua prima approvazione. Gli esperti hanno elaborato un cosiddetto "scenario di danno" con la localizzazione e l’estensione dell’area maggiormente colpita, la funzionalità delle reti dei trasporti, delle vie di comunicazione e delle linee di distribuzione, oltre che le perdite previste in termini di vite umane, feriti, senza tetto, edifici crollati e danneggiati.

Al verificarsi dell’emergenza il sindaco, in qualità di autorità comunale di protezione Civile, si avvale del "Centro Operativo Comunale" che ha sede alla protezione civile, in via dell’Olmatello. Qui dirige e coordina i servizi di soccorso e di assistenza alla popolazione colpita. Durante le emergenze tutte le componenti del Coc sono attive 24 ore su 24. Per la messa in sicurezza dei cittadini sono individuate e organizzate aree di attesa della popolazione, aree di attesa con sosta, centri e aree di assistenza dei cittadini. Tutte sono gestite in collaborazione con il volontariato che svolge attività di comunicazione delle informative del sindaco e consegna i primi generi di conforto.

Il Piano per rischio neve, ghiaccio e basse temperature, si tratta di un importante aggiornamento: la riforma del 2012 prescrive che venga adottato, come tutti i piani di protezione civile, dal consiglio comunale.

All’interno del documento viene delineato il sistema di allerta che, nel rispetto delle direttive statali e regionali, individua quattro livelli attraverso una serie di colori. Per il "rischio neve" verde (nulla da segnalare), giallo (probabili fenomeni locali, fino a 2 centimetri in pianura, con possibili temporanei problemi alla circolazione), arancio (la probabilità dei fenomeni aumenta anche di consistenza, fino a 10 centimetri in pianura, sono possibili black-out elettrici e telefonici) e rosso (la probabilità dei fenomeni aumenta in modo considerevole anche oltre i 10 centimetri in pianura, sono possibili diffusi e prolungati problemi alla circolazione stradale, con interruzioni della viabilità e black-out elettrici e telefonici)
Per il rischio ghiaccio, che si forma sulle strade a seguito dello scioglimento della neve o di pioggia caduta di recente caduta, è utilizzato lo stesso sistema di allerta, con effetti sulla circolazione stradale e ferroviaria e possibili interruzioni sulla fornitura di servizio quali acqua, telefono, elettricità in crescendo dal verde al rosso.

Il rischio basse temperature riguarda, in particolare, la salute delle persone: il calare del termometro come vero e proprio fattore negativo e causa un importante aumento del pericolo legato a disturbi al miocardio o ictus. Inoltre si aggiungono i rischi dovuti a strade ghiacciate con possibili cadute e incidenti stradali, incidenti domestici dovuti a una cattiva gestione del riscaldamento.
La risposta della protezione civile a questi rischi è rappresentata dall’attuazione di tutta una serie di azioni: informazione alla popolazione, mantenimento transitabilità della rete viaria sulla base dell’organizzazione strutturata dai servizi mobilità e polizia municipale, assistenza alla popolazione coinvolta negli eventi, in modo particolare ai soggetti appartenenti a categorie svantaggiate.


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