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Attualità venerdì 04 novembre 2016 ore 21:19

La Leopolda 2016 parte dalla ricostruzione

Con l'arrivo di Matteo Renzi insieme alla moglie Agnese nella ex stazione, ha preso il via ufficialmente la settima edizione della Leopolda



FIRENZE — Ad aprire i lavori della Leopolda 7 è stato il deputato dem Matteo Richetti che ha chiesto subito un applauso affettuoso e solidale per le popolazioni terremotate del Centro Italia. In  prima fila il presidente del consiglio e segretario del Pd Matteo Renzi lo ha ascoltato seduto in maniche di camicia con accanto la moglie Agnese Landini, in abito nero.

La prima serata della Leopolda 7 è stata dedicata alla ricostruzione dopo le catastrofi naturali e alla protezione civile, con specifico riferimento a Casa Italia, il piano nazionale per la messa in sicurezza del territorio lanciato dal governo Renzi. Lo schema della scaletta è rimasto quello consueto: video alternati a interventi brevi sul palco.

Richetti ha rivolto subito un pensiero ai terremotati del Centro Italia, citando i tanti sms ricevuti da 'leopoldini' dell'Umbria, delle Marche, del Lazio, della Toscana i quali, in questo weekend renziano, hanno preferito rimanere nelle loro terre devastate dal sisma. Richetti ha poi affrontato il tema delle riforme.

"Il nostro vero avversario non è chi vota No al referendum o chi vota per un altro partito - ha detto Richetti - Il nostro vero avversario è chi ha deciso di fermarsi alla denuncia".

Poi il ricordo dell'alluvione di Firenze e il video storico della Rai con Sergio Zavoli che parlava dell'eccezionale ondata di maltempo che, nel 1966, investì il nord e il centro Italia ma soprattutto la Toscana e Firenze, rimasta isolata dalla furia distruttrice dell'Arno. 

La parola è quindi andata ad alcuni testimoni di quei giorni drammatici, a imprenditori e cittadini che hanno vissuto il terremoto, a esponenti della protezione civile, delle amministrazioni locali, del terzo settore, del volontariato. Fra questi Catiuscia Marini, presidente della Regione Umbria, una delle più colpite dal sisma delle ultime settimane, Elvezio Galanti, dirigente della protezione civile nazionale, Erasmo D'Angelis, a suo tempo a capo dell'unità di missione contro il rischio idrogeologico. 

Catiuscia Marini ha dichiarato dal palco che "bisogna credere nella scommessa del governo su Casa Italia, con cui, per la prima volta, ci occupiamo anche della difesa; dobbiamo ricostruire case e monumenti ma dobbiamo fare anche prevenzione". D'Angelis nel suo intervento ha ribadito che per la messa in sicurezza "oggi non ci sono problemi di soldi" e che "finalmente in Italia sono stati aperti molti cantieri, come nel caso di Genova". "Questa è prevenzione - ha detto D'Angelis - Dopo tanti anni stiamo uscendo dall'inseguimento dell'emergenza".

Anche Matteo Renzi è salito sul palco per annunciare il programma di sabato 5 novembre, secondo giorno della Leopolda.

"Domani Brunello Cucinelli presenterà il suo progetto per Norcia e avremo una testimonianza su Lampedusa del medico di Fuocoammare - ha annunciato Renzi - Perchè uniamo i due temi? S.Benedetto è dedicato al santo patrono dell'Unione Europea, c'è da costruire una chiesa ma anche un'Ue che non si gira da un'altra parte quando si parla di immigrazione".

"Domani pomeriggio invece parleremo delle riforme costituzionali con Maria Elena Boschi e alcuni professori - ha aggiunto - L'obiettivo è disintegrare la riforma, vorrei che tutti potessero tirar fuori tutti i dubbi che hanno. Domenica invece ho da togliermi qualche sassolino dalle scarpe".

Renzi ha parlato anche di politica.

"Salvini è meraviglioso perchè ce l'ha sempre con l'Europa tranne il 27 del mese quando va a prendere lo stipendio. Poi ci sono quelli che ci dicono 'e' che voi governate con Alfano, con Verdini'... Invece loro che vogliono votare no con Casa Pound e Brunetta vanno bene" ha detto il segretario del Pd. 

"Intonare il canto di speranza è l'obiettivo della politica e la missione dell'Italia nella stagione che stiamo vivendo - ha aggiunto il premier - Il nostro non è generico ottimismo, è fare qualcosa non contro qualcuno ma per gli altri. E vi ringrazio di essere qui: una stazione è un luogo da cui si parte ma anche un luogo in cui torna".

Durante la serata Matteo Richetti ha speso qualche secondo  per mostrare al pubblico una vignetta di Vauro in cui è disegnato un personaggio che, rivolgendosi a un ipotetico terremoto, dice: "Al via la Leopolda. Eddai, hai fatto trenta, fai trentuno. Che ti costa? Una sola, una scossetta pure qui, anche piccola".

"Noi non insulteremo mai nessuno - ha detto Richetti dal palco - rispondiamo con il sorriso. Forse manca un po' di rispetto per chi la scossa l'ha sentita e ha perso anche dei familiari". "Al mio amico Vauro si può dire 'una risata lo seppellirà" ha concluso D'Angelis.


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