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Attualità giovedì 24 maggio 2018 ore 15:00

Inceneritore, il Consiglio di Stato conferma il no

Respinti i ricorsi di QThermo e Città metropolitana. Il governatore Rossi: "E' la parola fine sulla vicenda del termovalorizzatore di Case Passerini"



FIRENZE — Il Consiglio di Stato ha confermato la sentenza del Tar che aveva annullato l'autorizzazione unica ambientale rilasciata dalla Città metropolitana di Firenze nel novembre 2015 per il nuovo termovalorizzatore di Case Passerini, sancendo che l'impianto potrebbe essere costruito solo nel rispetto delle previsioni iniziali ovvero realizzando preventivamente, a titolo di compensazione, anche un parco nell'area della Piana.

I giudici del secondo grado amministrativo hanno quindi respinto i ricorsi presentati dalla Città Metropolitana e da QThermo, la società che avrebbe dovuto realizzare il termovalorizzatore, per contestare proprio l'onere della realizzazione del parco. Il Consiglio di Stato ha respinto anche il ricorso presentato da associazioni e comitati per chiedere il blocco totale del progetto. Ma la mancata ottemperanza degli obblighi relativi al parco può essere sufficiente per raggiungere l'obiettivo di cittadini e ambientalisti.

"La sentenza del Consiglio di Stato mette la parola fine al termovalorizzatore di Case Passerini - ha commentato il presidente della giunta regionale Enrico Rossi - Com'è noto io ero contrario e l'ho dichiarato nell'ottobre dell'anno scorso, quando le competenze su questa materia sono passate definitivamente alla Regione".

Nel pomeriggio l'Avvocatura regionale ha ribadito in una nota che la sentenza del Consiglio di Stato di fatto annulla l'autorizzazione rilasciata dalla Città metropolitana nel 2015.

"La sentenza del Consiglio di Stato n.3109 del 2018 ha respinto il ricorso proposto dall'ATO Toscana Centro ed anche il ricorso incidentale proposto dal WWF, da Italia Nostra e dall'Associazione Forum Ambientalista - si legge nella nota - In questo modo è confermato l'annullamento dell'autorizzazione unica ambientale rilasciata dalla Città Metropolitana di Firenze in data 23 novembre 2015 per la realizzazione e la gestione dell'impianto inceneritore di Case Passerini. Questa decisione è motivata con il fatto che gli interventi di rinaturalizzazione denominati "boschetti della piana" (che la Città Metropolitana aveva previsto come misura di compensazione) avrebbero dovuto essere eseguiti prima della realizzazione e messa in esercizio dell'impianto perché altrimenti viene frustata la finalità delle misure di rinaturalizzazione, che servono per mitigare l'impatto ambientale del realizzando termovalorizzatore, ciò, tra l'altro, in un'area già fortemente antropizzata. Il Consiglio di Stato inoltre afferma che "la nuova evenienza determinata dal progetto aeroportuale avrebbe imposto una complessiva rivalutazione della situazione ambientale e sanitaria della Piana (anche in considerazione degli esiti della VIS, fase III, tant'è che la stessa Conferenza di servizi nella riunione del 17 novembre 2014 non aveva mancato di rilevare come "l'eventuale futuro insediamento nell'area di nuove strutture e infrastrutture sarà oggetto di valutazioni che terranno conto della sovrapposizione degli effetti cumulati ai sensi delle norme vigenti")".

"E' una splendida notizia per i cittadini della Piana, una vittoria per chi, come noi, ha creduto fin dall'inizio che si potesse scrivere una storia diversa - ha dichiarato il sindaco di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi - Da amministratore però non posso nascondere il rammarico per essere arrivati a questo risultato per via giudiziaria quando sarebbe toccato alla politica dare risposte. Ora è necessario che tutte le istituzioni avviino un lavoro comune di riflessione che sarebbe opportuno estendere a tutte le opere previste per la Piana e cge, nel caso della gestione rifiuti, non può che sfociare nella definizione di un nuovo piano regionale. Accogliamo positivamente le apertura arrivate dal presidente della Regione Enrico Rossi. Abbiamo dato prova che non esistono storie già scritte ma solo scelte che dobbiamo assumere con responsabilità, lucidità, lungimiranza".

"Questa è la più importante vittoria dell'amministrazione comunale in questi cinque anni di governo - ha esultato il sindaco di Campi Bisenzio Emiliano Fossi - Una pietra tombale su un'opera ormai superata e obsoleta. La sentenza del Consiglio di Stato, che ha confermato l'annullamento dell'autorizzazione per la realizzazione dell'inceneritore, significa che quanto abbiamo sempre sostenuto si basava su posizioni coerenti e corrette".

"Adesso si apre una fase nuova, quella in cui tutti gli attori e le istituzioni coinvolte sono chiamate a prevedere un piano ambientale totalmente nuovo, sostenibile, basato su azioni come il riciclo, riuso, differenziata, tariffa puntuale - ha aggiunto il primo cittadino - Una fase che ci vedrà protagonisti, come lo siamo stati fino ad oggi. Convinti prima di tutti che qualcosa si doveva fare per mettere la parola game over sull'inceneritore di Case Passerini".


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