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Attualità martedì 01 agosto 2017 ore 11:55

​"Riscossioni? Il Comune incassa solo spiccioli"

Tommaso Grassi

Attacco del capogruppo di Firenze riparte a sinistra Tommaso Grassi: "Dopo la scelta di non rivolgersi a Equitalia, incassati solo 65mila euro"



FIRENZE — Solo 65mila euro al posto dei 60 milioni che Palazzo Vecchio avrebbe potuto riscuotere. Sono le cifre snocciolate dal capogruppo di Firenze riparte a sinistra Tommaso Grassi che attacca il Comune sulla lotta all'evasione fiscale. "Il Comune ammette la propria impotenza di fronte agli evasori fiscali e favorisce così i furbetti. Incassa in un anno e mezzo poco più di 65mila euro dai controlli, nulla in confronto a quanto si è lasciato sfuggire ogni giorno da sotto gli occhi. Potrebbe infatti recuperare 60 milioni di euro", ha detto Grassi. 

Il problema per il consigliere nasce dopo la creazione di un ufficio per la riscossione coattiva seguito alla scelta del Comune di non rivolgersi più a Equitalia. “Dall'aprile 2016 non ha effettuato neppure un pignoramento immobiliare presso terzi e solo settanta fermi amministrativi dei veicoli - ha detto - Una media di meno di cinque mezzi al mese. Vogliamo vederci chiaro ed è necessario che autorità diverse da quelle politiche possano appurare che non vi sia stato a causa della incapacità gestionale e del sistema fallimentare anche un solo euro perso per le casse del Comune. Per appurarlo presenteremo una nostra relazione con la richiesta di indagare in merito a Corte dei Conti e Procura della Repubblica”.

“Per mesi Nardella ci ha propinato dati e numeri sulle cifre recuperate dalla riscossione coattiva che non corrispondono alla realtà – ha poi aggiunto Grassi - perché quei dati derivavano dai pagamenti successivi ai soli solleciti di pagamento che correttamente il Comune ha deciso di inviare prima dell'avvio delle procedure di ingiunzione, alle quali quasi mai, salvo i settanta fermi amministrativi di mezzi a motore non hanno mai seguito atti esecutivi finalizzati al recupero dei crediti vantati dal Comune”.

Quindi la richiesta: “Vogliamo poter valutare la efficacia dell'ufficio e delle politiche del Comune sull'attività vera di contrasto a chi non paga le tasse, le sanzioni e i canoni comunali che ad oggi ammontano ad oltre 60 milioni di euro accumulati in meno di 3 anni”. “È notizia di queste settimane che il Comune ha aderito alla gara di Anci per delegare ad una cordata di privati la fase dell'azione esecutiva di ingiunzione e di riscossione. Nessuno rimpiange Equitalia – continua Grassi - i cui metodi e modi di agire erano assai discutibili, ma dare l'illusione che il Comune stia perseguendo chi non paga per poi scoprire invece che lo fa male e in maniera fallace, non può essere una attenuante. Peraltro adesso pensare di affidare questa delicata fase di riscossione ad un privato, significa dichiarare il proprio fallimento dalla reinternalizzazione del servizio”.

"E allora mi chiedo perché si fa finta di niente? E adesso che si sono riempite le casse di Linea Comune per sviluppare e realizzare un software, che è così inefficace, che neppure verrà usato dalle nuove società incaricate, non si ammette l’errore? Perché non si è valutato di aderire alla nuova Agenzia delle entrate, che ha sostituito Equitalia, e che effettuerà il medesimo servizio dei privati scelti da Anci? Quali sono state le valutazioni economiche e tecniche alla base di questa scelta? Siamo sicuri che pur di perseguire una politica dell'immagine si sia lasciato evadere e non pagare diversi debitori del Comune. Lo si è fatto per incapacità o perché si voleva favorire qualche amico, simpatizzante o società di amici degli amici? Basterebbe che il Comune avesse permesso che somme di denaro dovute all'ente locale, tramite la prescrizione dei tempi per il pagamento, o nel caso in cui fossero trascorsi invano i tempi a disposizione del Comune per avviare le procedure di recupero, oppure l'aver ritardato l'invio delle ingiunzioni a cui non sono seguite azioni esecutive di pignoramento abbiano portato al dissolvimento del soggetto debitore, perché si possa configurare un danno erariale a danno della collettività e a carico dei responsabili tecnici dell'ufficio finanziario”.


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