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Attualità venerdì 24 aprile 2015 ore 18:32

Maggio, lo sciopero mette "a nudo" il Fidelio

A causa della protesta dei lavoratori del teatro, la prova generale dell'opera di Beethoven è stata allestita con coristi senza trucco né scenografie



FIRENZE — Una ventina di dipendenti del Maggio musicale hanno incrociato le braccia e si sono riuniti in assemblea all'esterno del teatro nel primo dei 4 giorni di sciopero indetto dalla Cgil. 

Uno sciopero per chiedere certezze sul futuro dei 50 lavoratori in esubero che dovrebbero essere in parte assorbiti da Ales, società del ministero dei Beni culturali, e in parte prepensionati. Il problema, dicono lavoratori e sindacato, è soprattutto quello che riguarda il conflitto di interesse di Dario Nardella, che da un lato dovrebbe gestire la trattativa per il riassorbimento dei dipendenti in quanto sindaco della Città metropolitana, ma dall'altro è anche presidente della Fondazione del Maggio Musicale.

Da qui la richiesta dei lavoratori di mettere in piedi un tavolo interministeriale, che comprenda cioè sia il ministero del lavoro che quello dei beni culturali per risolvere la questione. 

Intanto la prima giornata di sciopero ha creato i primi disagi visto che, mentre all'esterno i lavoratori si riunivano in assemblea, all'interno del teatro si tenevano le prove generali del Fidelio, l'opera che andrà in scena la sera del 27 aprile, diretta da Zubin Mehta e che aprirà la stagione del teatro.

SI è trattato però di prove atipiche, visto che i coristi e i cantanti hanno potuto esibirsi senza essere truccati e senza scenografie. Se non si dovesse raggiungere un accordo che scongiuri lo sciopero del 27, nel giorno della prima gli spettatori assisteranno ad un concerto invece che a un'opera.

Uno scenario che il sindaco Dario Nardella spera possa essere scongiurato. "Penso che il ministero abbia ampiamente e pubblicamente rassicurato la Cgil sul fatto che nessuno degli addetti in esubero rimarrà senza lavoro - ha detto Nardella -. Non vedo ragioni così serie da giustificare uno sciopero che produrrebbe danni di immagine sostanziali alla cultura. E il danno d'immagine alla cultura penso debba sempre essere una extrema ratio, e mai una misura da prendere a cuor leggero". 

A stretto giro la replica della Cgil, che ha confermato lo sciopero per il 27. "La Cgil - ha scritto il sindacato in una nota - vorrebbe poterlo ritirare: occorrerebbe però che il presidente della fondazione, cioè lo stesso Nardella, fornisse garanzie certe sul mantenimento dei posti di lavoro degli addetti anziché limitarsi a quelle verbali come ha fatto fino ad ora".

Al presidio dei lavoratori fuori dal teatro hanno partecipato anche il candidato governatore per la lista Si - Toscana a sinistra, Tommaso Fattori e Mauro Romanelli, candidato consigliere regionale nella circoscrizione Firenze Centro.


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