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Cronaca martedì 18 giugno 2019 ore 18:00

Ippodromo alle Cascine, dal masterplan alle fiamme

Il masterplan, il bando e poi l'abbandono. Il vecchio ippodromo non ha pace, l'area è "indisponibile" e a luglio si apre il processo di primo grado



FIRENZE — L'incendio che ha interessato oggi le vecchie stalle ha scatenato numerose reazioni sui social network da parte dei fiorentini, dispiaciuti per l'accaduto ma soprattutto per le condizioni in cui versa la struttura segnata da anni di abbandono e di atti giudiziari (vedi articoli correlati).

Dalle immagini diramate dai vigili del fuoco sono, infatti, ben visibili i rifiuti accatastati lungo il fabbricato che è stato avvolto dalle fiamme. Già nel maggio 2018 i vigili del fuoco sono dovuti intervenire per domare un incendio che ha interessato la struttura coinvolgendo in quel caso 4 persone di cui una trasportata in ospedale.
A seguito dell'episodio accaduto nel 2018 Palazzo Vecchio ha dichiarato "l'amministrazione provvederà a tutelarsi nelle sedi competenti, perché un importante bene pubblico non può essere danneggiato. La struttura non è nella disponibilità dell'amministrazione, che ha intrapreso azioni legali nei confronti del concessionario".

Le Mulina è un ippodromo storico che ha caratterizzato per alcuni anni l'attività sportiva fiorentina all'interno del Parco delle Cascine sul versante che conduce verso il Ponte all'Indiano. Un progetto di recupero è stato tentato ma senza esito.

Nel 2012 Palazzo Vecchio tenta di rilanciare l'area con un Masterplan delle Cascine "Le Mulina potrà continuare ad avere funzioni polivalenti, anche sportiva con attività legata ai cavalli, ma non di tipo competitivo, quali quelle assolte finora. Sono emersi molteplici interessi relativi alla trasformazione dell’Ippodromo da struttura legata alle gare di ippica a struttura polivalente comunque legata ad attività equestri e di intrattenimento" l'idea è realizzare un parco sportivo tematico legato ad attività outdoor ed anche al cavallo.
Viene pubblicato un apposito bando a fine giugno 2012. A seguito della procedura di gara ad evidenza pubblica la concessione di valorizzazione e utilizzazione a fini economici viene aggiudicata alla società Pegaso S.r.l. L’oggetto della concessione consisteva nella valorizzazione del complesso immobiliare tramite interventi edilizi, finalizzati a svolgere attività compatibili con la natura di complesso polivalente e polifunzionale a vocazione sportiva “preferibilmente legata al cavallo” e comunque all’interno degli indirizzi contenuti nel Masterplan, con il divieto di destinare il complesso o parte di esso a discoteca o Luna Park.

Il 30 ottobre 2014 è stata aggiudicata definitivamente la concessione alla Pegaso S.r.l. e in data 27 marzo 2015 è stato stipulato il relativo atto di concessione per la durata di 25 anni. La società Pegaso S.r.l., adduce però la non disponibilità del bene in quanto occupato da terzi, e non provvede a porre in essere le valorizzazioni previste nel bando né a procedere alla corresponsione dei canoni richiesti ed è stata avviata la procedura per la revoca della concessione. La società Pegaso S.r.l. presenta ricorso al Tar della Toscana, per chiedere l’annullamento della determinazione dirigenziale di revoca. "La realizzazione del progetto così come previsto è condizionato alla definizione del contenzioso pendente presso il Consiglio di Stato" rende noto l'amministrazione. 

Nel 2014 però, la gara d’appalto per la valorizzazione dell’ex ippodromo diventa oggetto di un’indagine della Procura di Firenze. Partecipano alla gara tre raggruppamenti di imprese. Vince la Pegaso ma, dopo un ricorso al Tar presentato da una società partecipante al bando, il provvedimento viene sospeso. Viene fatto un nuovo bando e qui interviene la Procura perché secondo l’accusa ci sarebbe stato un accordo per pilotare l'aggiudicazione. Il giudizio preliminare proscioglie tutti perché "il fatto non sussiste". Il 14 maggio scorso però, la Corte di Appello ha cancellato il proscioglimento del 2017 fissando il processo di primo grado per il prossimo 8 luglio.

L'immobile nel frattempo è stato anche oggetto di occupazione da parte di alcuni senza fissa dimora che si erano stabiliti all'interno e che sono stati sgomberati dalla Polizia Municipale. Sono però rimasti rifiuti, sterpaglie e carcasse di auto, le stesse che sono state oggi avvolte dalle fiamme.


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