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Attualità giovedì 12 marzo 2015 ore 12:07

Il nuovo piano dei dehors di Palazzo Vecchio

​Per alleggerire l'impatto di pedane e verande sulla città, la giunta comunale ha fissato nuove regole. Sospensione in caso di movida molestra



FIRENZE — Fra le novità principali del nuovo regolamento (che adesso dovrà avere il via libera anche del consiglio comunale) c'è un 'tetto' ai metri quadri occupabili dalle pedane e dalle verande esterne, la liberazione della vista dei monumenti dalle strutture troppo impattanti e la sospensione della possibilità di utilizzare i dehors in caso di movida molesta.

“Andiamo avanti con il piano di tutela e valorizzazione del centro storico e delle piazze più belle di Firenze – ha detto l’assessore allo Sviluppo economico e turismo Giovanni Bettarini – Un percorso iniziato tre anni fa con l’intervento per dare omogeneità ai dehors e che oggi prosegue con un doveroso alleggerimento dell’impatto di queste strutture sulla città, ormai a un livello di saturazione. L’obiettivo è quello di liberare i monumenti e tutelare la bellezza di Firenze. Lo facciamo alleggerendo i dehors del futuro e lavorando sulla qualità”.

I limiti previsti dal nuovo regolamento sono di 14.000 metri quadri per l’area dentro le mura (zona 1) e di 6.000 per la zona esterna.

Nella zona 1, per la rilevanza storica e culturale e per la presenza di un numero rilevante di occupazioni, i dehors dovranno essere in armonia con il contesto urbano circostante tenuto conto dei profili architettonici, storici e urbanistici della città. Nelle altre aree, le caratteristiche tecniche consentite saranno definite con un disciplinare approvato dalla giunta.

Le concessioni già rilasciate continueranno ad essere regolate dal piano precedente fino alla scadenza, ad esclusione delle occupazioni in contrasto con le nuove norme previste dal protocollo firmato tra Comune di Firenze e Soprintendenza per i Beni Architettonici, che ha avuto il via libera della giunta di Palazzo Vecchio sabato scorso. Sulla base di quanto previsto dal protocollo, le strutture di piazza San Giovanni e piazza Duomo dovranno essere adeguate entro sei mesi alla nuova disciplina.

Il piano riguarda l’intero territorio del Comune di Firenze e si applica a tutti gli esercizi di somministrazione alimenti e bevande oltre che alle attività artigiane di gelaterie e cioccolaterie e ai commercianti alimentari su area pubblica operanti in strutture fisse autorizzate come i chioschi.

Per la prima volta potranno chiedere il dehor anche le librerie che svolgono attività di somministrazione.

Il piano conferma la scelta di individuare le tipologie di occupazioni ammissibili in quanto compatibili con il decoro urbano della città.

Si va dalla delimitazione di suolo pubblico senza pedana e senza ringhiera (tipologia A). alla struttura con pedana, senza copertura stabile, aperta su tutti i lati (tipologia B) alla pedana con struttura chiusa su più lati e copertura stabile con occupazione stagionale continuativa (tipologia C) fino alla tipologia più strutturata con pedana chiusa su più lati (massimo 3) e copertura stabile con chiusura stagionale massima limitata al periodo novembre-marzo.

Il progetto del dehor dovrà in ogni caso garantire il rispetto della ‘quinta scenica urbana’ nella quale si inserisce, in modo da salvaguardare i principali coni visuali e i relativi assi visivi dalla via o piazza verso i principali monumenti o edifici vincolati.

Per la prima volta, oltre ai casi di sospensione della concessione per violazione degli obblighi previsti, si introduce la sospensione per fatti legati alla cosiddetta ‘movida molesta’. In particolare, si rafforza il potere di intervento dell’amministrazione comunale in caso di superamento dei limiti acustici non solo all’interno del locale ma anche all’esterno.

La violazione dovrà essere accertata sulla base dei rilievi fonometrici dei soggetti competenti e comporterà la sospensione dell’uso del dehor.

Non solo. In base al nuovo regolamento, dovrà essere facilmente visibile l’atto di concessione rilasciato al titolare, con l’indicazione di ciò che l’Amministrazione comunale ha autorizzato. In questo modo, sarà più facile anche per i cittadini verificare il rispetto delle regole da parte del titolare del dehor.


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