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Attualità mercoledì 16 settembre 2015 ore 13:28

Gli alpinisti scalano Palazzo Vecchio

Al via l'ultima fase di posa dello scudo parafulmine che dovrà proteggere l'edificio ed evitare corto circuiti che mettano a rischio i servizi



FIRENZE — Ci vorrà circa un mese per concludere l'operazione che costituisce la fase finale della sistemazione dello scudo parafulmine. Quattro tecnici specializzati, sotto gli occhi incuriositi di passanti e turisti, si sono calati con le funi dalla Torre d'Arnolfo per agganciare i cavi di rame alle mura del palazzo. Le operazioni proseguiranno per un mese circa non solo sulla facciata esterna del palazzo, ma anche nei cortili interni. Le maglie di rame che in un primo momento saranno visibili, ossidandosi, si confonderanno con il colore del palazzo.

"Vogliamo mettere in sicurezza anzitutto le persone oltre a servizi pubblici essenziali e un inestimabile patrimonio artistico e architettonico - ha sottolineato l’assessore all'ambiente del Comune di Firenze Alessia Bettini – per questo intervento l’amministrazione comunale ha investito 300mila euro. Voglio ringraziare Saet che ha realizzato la messa in opera dello scudo parafulmine con una modalità innovativa: i suoi operai lavorano in fune, sospesi per aria, e non sono così impiegati mezzi pesanti in piazza della Signoria».

Proprio per la difficoltà di usare mezzi ingombranti in alcune zone del Palazzo e dall'esigenza di non ostacolare il movimento turistico in piazza della Signoria e nelle strade adiacenti è stato deciso di adottare questo sistema. Due dei quattro tecnici portano sull'elmetto una web cam che registra immagini inedite: scorci delle pareti e di piazza Signoria con angolature inedite.

L'armatura di maglia di rame coprirà tutte le sommità a partire dalla Torre di Arnolfo, si distenderà lungo le quattro facciate in calate verticali, si interconnetterà con un anello terminale che raggiunge un sistema di dispersori realizzato a livello del suolo. Il sistema di protezione sarà completato da “connessioni equipotenziali”, che servono nei casi in cui non risulta rispettata la distanza di sicurezza tra elementi percorsi dalla corrente di fulmine ed elementi metallici dell'edificio.


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