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Attualità mercoledì 20 novembre 2019 ore 11:00

Voragine Diaz, viabilità alternativa al lungarno

La polizia municipale presidia lo svincolo a via de' Benci, sul ponte alle Grazie, mentre proseguono le verifiche sull'entità della erosione



FIRENZE — Entra a regime la viabilità alternativa disposta dalla polizia municipale per aggirare il lungarno Diaz dove è in corso un monitoraggio del sottosuolo nella settimana dedicata alle ispezioni propedeutiche ai lavori di messa in sicurezza e ripristino dell'argine d'Arno in riva destra, all'altezza del Ponte alle Grazie e Camera di Commercio di Firenze. La dimensione della voragine è stata quantificata in 500 metri cubi dopo aver individuato e bonificato varie sacche di gas a seguito di una perdita (vedere articoli collegati).

Il lungarno Diaz resta chiuso da Ponte alle Grazie a piazza Mentana. La viabilità alternativa per raggiungere la piazza è da lungarno alle Grazie - piazza dei Cavallggeri - Corso Tintori - via Vagellai; per uscire piazza Mentana - via dei Malenchini - via dei Benci - lungarno alle Grazie - Ponte alle Grazie.

Intanto il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ed il sindaco di Firenze, Dario Nardella, hanno concordato di intervenire in somma urgenza, utilizzando le risorse di cui la Regione dispone per situazioni di questo tipo che sono connesse alla situazione di calamità naturale sulle rive dell’Arno. "Continueremo con monitoraggi per capire da dove arriva l’acqua e per mettere in sicurezza il sottosuolo di questo tratto di lungarno - ha spiegato nelle ultime ore Dario Nardella - abbiamo deciso di costituire un gruppo operativo coordinato dal direttore generale Giacomo Parenti di concerto con il Genio Civile, sul modello del gruppo operativo che abbiamo costituito per il lungarno Torrigiani. Di questo gruppo faranno parte tutti i soggetti coinvolti in questo intervento perché si possa fare un lavoro attento”.

“Faremo indagini anche nel fine settimana - ha aggiunto, invece, l'assessore stefano Giorgetti - per capire l’entità della cavità sotto il manto stradale, già ridimensionata rispetto a quanto ipotizzato sulla base delle prime immagini dei Vigili del Fuoco, e la tipologia di intervento da effettuare. I lavori saranno svolti dalla parte interna del muro di argine per le difficoltà di lavorare in alveo nella stagione invernale, soprattutto alla luce di quanto avvenuto negli ultimi giorni, e successivamente sarà valutato se lavorare anche lungo il fiume".

Sulle cause resta l’ipotesi che "l’acqua dell’Arno sia passata sotto i muri d’argine drenando il materiale che era presente sotto la strada”. 


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