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Attualità venerdì 22 novembre 2019 ore 13:37

Scontro politico sulle verifiche al lungarno Diaz

L'opposizione in Consiglio comunale ha fatto richiesta degli atti relativi alle verifiche effettuate sulla tenuta della sponda destra dell'Arno



FIRENZE — Dopo la scoperta della voragine Regione Toscana e Comune di Firenze hanno disposto un intervento in regime di somma urgenza predisponendo uno scavo ispettivo, intanto l'opposizione in Consiglio comunale ha chiesto chiarimenti su quanto accaduto nel sottosuolo del lungarno Diaz di Firenze.

Dopo il crollo del lungarno Torrigiani, nel settembre del 2016, l'allora consigliere comunale Tommaso Grassi chiese all'amministrazione una verifica della sponda opposta. "Nardella rispose che era tutto a posto" ha ricordato oggi proprio Grassi assieme al consigliere di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi. 

"Tre anni dopo ci è andata bene; le conseguenze della cavità creatasi sotto Lungarno Diaz potevano essere ben più gravi e il pericolo corso da Firenze non può essere sottovalutato. Siamo abituati a non chiudere gli occhi di fronte a situazioni in cui è evidente che qualcosa non abbia funzionato. Oggi non possiamo che chiedere gli atti di quei controlli fatti, o almeno rivendicati dal primo cittadino sulla stampa, nel 2016" hanno annunciato Palagi e Grassi.

 "Vogliamo vederci chiaro sulle cause e che si dica chiaramente quale rischio Firenze ha corso e cosa si possa fare partendo dalle condizioni attuali, e per questo abbiamo presentato un’interrogazione. La tempestività con cui la Regione ha stanziato i fondi d'emergenza fa trasparire una situazione grave, molto probabilmente sottovalutata se non ignorata per anni dall'amministrazione, che costringe adesso un intervento in emergenza, senza perdite di tempo. Chiederemo gli atti e le relazioni di chi si è adoperato, ringraziando tutto il personale che si è avvicendato: Vigili del Fuoco, Genio Civile della Regione e i dipendenti del Comune e delle aziende coinvolte. Non vorremmo che finisse come per Lungarno Torrigiani per cui oggi, dopo oltre 3 anni, non si sa di chi sia la responsabilità e chi pagherà alla fine i danni subiti dalla città. Infine non possiamo che sottolineare come sia incredibile che Publiacqua e le altre aziende dei sottoservizi non abbiano alcuna conoscenza dello stato del sottosuolo, neanche delle zone più delicate e fragili della città. Solo una casualità e un intervento d'urgenza hanno svelato prima di peggiori conseguenze, la reale situazione di quello che c'era sotto i piedi di turisti e fiorentini da mesi e mesi" hanno concluso.

Nelle ore precedenti erano intervenuti sul caso anche il capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale Jacopo Cellai ed il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti “La voragine scoperta domenica scorsa sotto il lungarno Diaz solo 'grazie' a una fuga di gas apre interrogativi inquietanti a cui la Regione Toscana di Rossi e il Comune di Nardella devono rispondere. Se è vero che il Genio Civile aveva 'attenzionato' quel tratto di lungarno e il ponte Vespucci dopo il crollo del lungarno Torrigiani nel 2016, ci devono spiegare perché il ponte è stato chiuso e sono scattati gli interventi di ripristino mentre per il lungarno Diaz ci si è fermati. Spiegazioni che innanzitutto spettano al presidente della Regione, visto che il Genio Civile dipende dal suo governo. E il sindaco Nardella ci dica quali siano stati gli esiti dei monitoraggi dal 2016 ad oggi; ci sono stati report periodici? E perché se si evidenziavano dei rischi non ha chiesto alla Regione di intervenire? Un crollo e una voragine in tre anni nel tratto del fiume più prossimo al cuore del centro storico non possono non preoccuparci: dobbiamo capire cosa sia successo e se ci siano delle responsabilità, ma subito dopo deve scattare una mappatura completa di tutti i lungarni in città, altrimenti siamo condannati anche nei prossimi anni a convivere con la paura”. 


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