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Lavoro giovedì 21 novembre 2019 ore 12:26

Pulizia nelle scuole, presidio contro gli esuberi

La preoccupazione espressa dai sindacati riguarda circa 200 operatori del servizio in appalto per la sola Toscana e quasi 5000 a livello nazionale



FIRENZE — Presidio in piazza Duomo questa mattina, davanti alla presidenza della Regione Toscana, da parte dei lavoratori provenienti dalle varie province con l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica e la Regione Toscana su "una grave situazione che porterà al licenziamento di 5000 lavoratori in tutta Italia stando ai fatti attuali e al licenziamento in Toscana di oltre 200 lavoratrici" hanno spiegato Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UilTrasporti Toscana. 

Continua l’agitazione delle addette alla pulizia e alla sorveglianza nelle scuole in appalto e la motivazione riguarda "l’internalizzazione del personale in appalto nel mondo scuola, che avverrà per decreto dal primo gennaio" come sottolineato dai sindacati. "Il bando statale prevede oltre 10mila assunzioni - hanno aggiunto - ma attualmente in Italia le lavoratrici di questo settore sono circa 16mila e - ad oggi, stando ai parametri inseriti nel bando - molte di loro, circa 4.700, non hanno i requisiti per partecipare".

I sindacati hanno illustrato i numeri sugli esuberi del personale in Toscana ripartiti provincia per provincia e hanno avanzato le proposte alle istituzioni per scongiurare un vero e proprio licenziamento di massa. L’iniziativa di Firenze sta all’interno della mobilitazione nazionale sulla vertenza.

"Sono mesi che chiediamo al Governo un confronto che interessi tutti i Ministeri interessati, Ministero dell’ Istruzione Università e Ricerca, Ministero del Lavoro e Ministero dell’Economia. Serve un confronto articolato per una vertenza che si trascina da decenni e che rischia di produrre uno dei più grandi licenziamenti della storia. Pur essendo assolutamente soddisfatti per il percorso di reinternalizzazione, chiediamo di essere convocati dal Governo Nazionale per concordare le opportune soluzioni salvaguardando l'occupazione di tutti" è quanto chiesto dalle sigle di categoria.


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