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Attualità sabato 23 maggio 2020 ore 10:08

Oggi fu impiccato ed arso Girolamo Savonarola

In foto la lapide di piazza della Signoria

​Il Direttore del Corteo Storico della Repubblica Fiorentina, Filippo Giovannelli, ricorda la figura emblematica del Frate che unì e divise Firenze



FIRENZE — L'emergenza per l'epidemia di Covid 19 impedisce la tradizionale Fiorita che ogni 23 Maggio si svolge ai piedi di Palazzo Vecchio dove nel 1498 fu impiccato ed arso frate Girolamo Savonarola.

"La ricorrenza assume un volto diverso nell'anno del Covid-19, tutto è riconducibile ad un'essenza trascendente" ha detto il Direttore del Corteo del Calcio Storico della Repubblica Fiorentina, Filippo Giovannelli grande appassionato di storia e profondo conoscitore delle tradizioni popolari.

Ogni anno i frati domenicani celebrano una funzione religiosa nella Cappella dei Priori di Palazzo Vecchio e si recano poi a Ponte Vecchio, dove le Madonne Fiorentine lanciano petali di rosa dalla spalletta del ponte. Perché viene riproposto questo rito?

Filippo Giovannelli ricorda così l’alba del 23 Maggio 1498 "Frà Girolamo Savonarola assieme a due confratelli, Frà Domenico Buonvicini da Pescia e Frà Silvestro Maruffi da Firenze, dopo aver ascoltato la santa messa nella Cappella dei Priori nel Palazzo della Signoria, fu condotto sull’arengario di Palazzo Vecchio dove subì la degradazione da parte del Tribunale del Vescovo e fu avviato verso il patibolo, innalzato nei pressi della Fontana del Nettuno e collegato all’arengario da una passerella alta quasi due metri. La forca, alta cinque metri, si ergeva su una catasta di legna e scope cosparse di polvere da sparo per bombarde. Fra le urla della folla fu appiccato il fuoco che bruciò il corpo oramai senza vita dell'impiccato e dei suoi confratelli. Le ceneri furono portate via con dei carri e gettate in Arno dal Ponte Vecchio con lo scopo di evitare che venissero sottratte e fatte oggetto di venerazione da parte dei molti seguaci del Savonarola mescolati fra la folla, i cosiddetti “piagnoni”. La mattina successiva la piazza apparve coperta di fiori, di foglie di palma e di petali di rose. Nella notte, mani pietose resero omaggio alla memoria dell’ascetico predicatore, iniziando una tradizione che viene perpetuata anche ai giorni nostri con una commemorazione organizzata in abiti rinascimentali con la presenza del Corteo Storico della Repubblica Fiorentina".

Dal 23 Maggio del 1898, una lapide circolare ricorda il punto esatto dove fu eretto il patibolo.


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