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Attualità martedì 19 novembre 2019 ore 13:00

Nella città dei turisti pochi contratti transitori

Sono i contratti pensati nel 1998 per regolare il vecchio "uso foresteria" ed offrire una soluzione a proprietari ed affittuari fuori sede



FIRENZE — Nella città di Firenze, città d'arte ad alta vocazione turistica, molte sono le occasioni di soggiorno temporaneo per i lavoratori stagionali della ristorazione, per i giovani in prova al loro primo impiego o per i lavoratori pendolari ad esempio, ma anche per chi si sposta per motivi di salute diretto verso le strutture ospedaliere, eppure la tipologia contrattuale che più si adatta alle loro esigenze sarebbe anche la meno utilizzata.

A raccontare a Qui News Firenze questo apparente paradosso è la segretaria del Sunia Firenze e Toscana, Laura Grandi.

Firenze è una città turistica ma non tutti sono turisti in città, ad esempio un lavoratore fuori sede che ha bisogno di un alloggio per poche settimane o pochi mesi quale tipo di contratto potrebbe sottoscrivere?

"Esistono contratti di breve durata motivata da fatti oggettivi come ad esempio un contratto di lavoro, un periodo di cura oppure motivazioni legate alla necessità di soggiornare per un breve periodo. Si chiamano contratti ad uso transitorio e possono coprire un periodo di locazione che va da un mese a diciotto mesi. Sono stati molto usati in passato perché molto richiesti dagli inquilini. Oggi però si fa una gran fatica a trovare case con questa modalità".

Qual è il motivo della mancata sottoscrizione di questi contratti?

"La normativa prevede che in alcune città italiane, e tra queste c'è anche Firenze, i proprietari siano obbligati ad usare gli Accordi Territoriali per calcolare il valore degli affitti, in pratica non possono applicare un canone libero in base al valore dettato dal mercato, cosa che avviene invece nei contratti turistici".

La richiesta di alloggi ci sarebbe?

"La situazione è pessima. In questo mese di novembre la richiesta di chi viene da noi al Sunia è se conosciamo qualcuno che affitta casa. Purtroppo però, finché non si limitano i contratti per turisti, non ci sarà una soluzione".

I contratti transitori potrebbero aiutare a regolare gli affitti?

"Noi siamo per limitare gli affitti turistici a non più di 50 giorni l’anno ed abolire la cedolare secca, in primo luogo. Tutti i contratti brevi potrebbero rientrare nella fattispecie dei contratti transitori. Ci sono però dei paletti imposti da questi contratti che non piacciono ai proprietari e che prevedono di motivare le esigenze di temporaneità da parte del proprietario e dell'inquilino ad esempio con il contratto di lavoro a tempo determinato, il prezzo dell'affitto che deve essere commisurato ai parametri degli Accordi Territoriali con la sottoscrizione da parte del sindacato che verifica il calcolo sulla base della metratura e dei servizi ed il rispetto degli obblighi normativi come ad esempio la presentazione della classificazione energetica dell'edificio". 

La battaglia contro gli affitti turistici prosegue?

"La situazione è critica ed è diventato un problema sociale. Negli ultimi mesi abbiamo ricevuto segnalazioni da parte di molti abitanti che risiedono in palazzi dove sono presenti alloggi affittati ai turisti e ci hanno chiesto come potersi tutelare contro tutti i problemi creati da queste permanenze tanto che è allo studio del sindacato la creazione di un servizio di tutela contro le storture provocate dalle locazioni brevi".


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