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Attualità martedì 31 maggio 2016 ore 13:32

Minimarket sì ma a filiera corta

La giunta ha dato il via libera. Il 50 per cento dei prodotti dovrà essere di provenienza locale. Vincoli anche per i nuovi ristoranti e le gelaterie



FIRENZE — Per aprire un minimarket o un negozio di alimentari diventa obbligatorio mettere in vendita il 50 per cento di prodotti di filiera o del territorio, mentre per i nuovi ristoranti scatta il sistema a punti con l’obbligo di raggiungere almeno 30 referenze tra quelle della lista stilata da Palazzo Vecchio

Lo ha deciso la giunta dando il via libera alla proposta presentata dall’assessore allo sviluppo economico Giovanni Bettarini, sulla base dell’accordo firmato nei giorni scorsi con le associazioni di categoria

È prevista la possibilità di deroga per singoli progetti che saranno valutati caso per caso da un’apposita commissione tecnica. Tra le novità, anche la possibilità di aderire al percorso di partecipazione per gli esercizi di somministrazione già aperti, che potranno così ottenere una certificazione specifica. 

“Una scelta importante che ci consente di tutelare il centro storico di Firenze e la qualità dell’offerta della nostra città – ha detto Bettarini – Un percorso partito con l’adozione del regolamento e che diventa sempre più concreto con l’approvazione di questo disciplinare anche sulla base dell’accordo raggiunto con le categorie. Un’intesa che tiene conto dell’esigenza di distinguere tra vendita e somministrazione e di individuare una quantificazione adeguata dei prodotti, tenendo conto della loro effettiva disponibilità. La visione è quella di considerare il commercio una parte del valore e dell’identità di questa città”. 

Ulteriori novità riguardano l’introduzione della categoria delle gelaterie: per aprire una nuova attività sarà necessario garantire l’utilizzo di latte fresco e frutta, in caso contrario scatterà la pratica in deroga e sarà la Commissione tecnica a dover dare il via libera. 

La commissione tecnica prevede che i due esperti esterni siano nominati dal Comune di Firenze, sentite Camera di Commercio e Università di Firenze. La delibera recepisce il contenuto dell’accordo firmato il 13 maggio scorso tra Comune di Firenze, Cna, Confindustria, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Coldiretti, Cia e Upa. 


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