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Attualità venerdì 03 luglio 2020 ore 12:07

Manutenzioni in crisi con il rischio dell'evasione

Jacopo Ferretti, segretario generale di Confartigianato Firenze, spiega a QUInewsFirenze le criticità del settore dovute a ritardi e mancati benefici



FIRENZE — Molti fiorentini hanno rimandato i lavori in casa mettendo in crisi il settore delle manutenzioni a domicilio, prima a causa del confinamento dovuto all'epidemia di Covid e poi per attendere le agevolazioni statali. Si è innescato così un meccanismo che ha messo in crisi gli operatori del settore ma rischia di ricadere anche sui clienti che si sentono proporre prestazioni senza fattura.

Jacopo Ferretti, segretario generale di Confartigianato Firenze spiega a QUInewsFirenze cosa è accaduto negli ultimi mesi e quali sono le criticità.

Il lockdown ha fermato l'attività?

"Il comparto della manutenzione a domicilio ha subito un forte contraccolpo a causa dell'epidemia, basti pensare che gli edili sono stati bloccati per decreto anche per le urgenze, un errore che abbiamo evidenziato perché è stato fermato un servizio essenziale. Idraulici ed elettricisti sono rimasti attivi ma sostanzialmente non hanno lavorato perché le famiglie non facevo accedere i tecnici in casa".

Come sono state affrontate le urgenze?

"In molti casi i tecnici hanno mantenuto i contatti con i clienti di fiducia attraverso i canali social con video ed immagini o messaggi whatsapp nei quali sono stati spiegati gli interventi da fare per "mettere una toppa" in attesa di poter intervenire manualmente, aspetto necessario in questo settore"

Quali ricadute economiche ha avuto questo stallo?

"I dipendenti delle ditte di manutenzione sono stati messi in cassa integrazione e siamo in ritardo di Aprile, Maggio e Giugno. I dipendenti stanno riscuotendo l'anticipo dall'azienda e non dall'inps, fatto che mette in grande difficoltà le piccole imprese".

Con la fase 2 e 3 le cose sono migliorate?

"Ancora no. Dalla riapertura si attende il Decreto Rilancio che ha un capitolo dedicato all'agevolazione del 110 per cento sulle spese di ristrutturazione che può sicuramente portare ossigeno al comparto ma la nota negativa è che il decreto di fine Maggio entrava in vigore a Luglio, per tutto il mese di Giugno le ditte potevano lavorare ma i clienti hanno preferito rimandare. Adesso sembra che il decreto attuativo ci sarà a metà mese e chi deve fare i lavori ha deciso di aspettare ancora perché il beneficio che oggi è al 50 percento arriverà al 110 per cento con la cessione del credito di imposta. Qualcuno i lavori gli ha già fatti ma è in attesa del decreto attuativo per fatturare, quindi non ha ancora ricevuto un compenso".

Dal punto di vista fiscale siete stati agevolati?

"Siamo in paurosa attesa del Decreto Semplificazione, le imposte sono le solite con la scadenza della denuncia dei redditi a Luglio, di nuovo c'è l'annullamento dell'Irap che però fa solo scena perché non ha lo stesso peso che aveva 5 o 6 anni fa. Stiamo dietro alla richiesta del contributo a fondo perduto per il quale c'è il pagamento diretto con un rimborso dal 10 al 20 per cento del mancato fatturato di Aprile sulle entrate di Aprile 2019. Peccato che questo contributo serva alle imprese per anticipare la cassa integrazione dei dipendenti. La novità della fatturazione elettronica era già stata digerita ma sono stati rimandati altri obblighi come l'invio dei corrispettivi che è rimandato a dicembre, come l'adozione dei registratori di cassa di seconda generazione".

Da poche ore c'è un nuovo limite all'uso del contante

"Il limite è stato abbassato da 3 a 2mila euro ma il nero non si combatte con l'uso dei contanti. Se uno vuole fare il nero divide per 2mila il tetto delle prestazioni. Anche la fatturazione elettronica non combatte il nero perché  l'evasione non passava per le fatture. Chi evade non fa la fattura elettronica, è stata una maxi riforma che ha dato la tracciabilità delle fatture, è una mappatura però con l'evasione con ci incastra".

Alcune associazioni di consumatori lamentano in questa fase un forte ricorso alle prestazioni senza fattura proposte dai manutentori

"Le tasse vanno pagate, sperando che la tassazione diminuisca. Capisco che i consumatori invitino a segnalare i soggetti che evadono ma è una battaglia che non porta a nulla. Sono dell'idea che ne usciamo solo se diamo un beneficio a chi deve ricevere la fattura. Oggi chi emette la fattura propone un beneficio immediato maggiore di quello che riceverebbe il cliente dallo Stato, cerchiamo di capovolgere questa situazione. Facciamo in modo che l'utente abbia l'interesse di esigere la fattura per scaricare la prestazione attraverso un beneficio fiscale". 

Senza contante sarà superato del tutto il problema

"Se abbassiamo ancora l'uso del contante portandolo al tetto di mille euro pagheremo con la carta di credito però dovranno esserci agevolazioni iniziando dal togliere tutte le commissioni ai clienti ed ai prestatori d'opera e su questo fronte l'accordo con l'Abi non è mai arrivato a buon fine. Pertanto restiamo in una condizione in cui basta fare più prelievi anche piccoli per pagare una prestazione al nero".


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