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Attualità giovedì 05 gennaio 2017 ore 17:43

L'Islam, la moschea e le regole che mancano

Il presidente dell'Ucoii Izzedin Elzir denuncia la poca chiarezza delle norme che regolano la costruzione dei luoghi di culto e rilancia sulla moschea



FIRENZE — Nel dibattito intorno alla costruzione della moschea di Firenze torna a far sentire la propria voce il presidente dell'Unione delle Comunità Islamiche d'Italia Izzedin Elzir. "La discussione che si è aperta a Firenze attorno alla costruzione della moschea evidenzia sempre di più quello che l'Ucoii sta denunciando da tempo - spiega Izzedin Elzir in una nota - la necessità di leggi chiare che possano permettere alla comunità islamica di poter avere dei propri luoghi di culto che siano a norma e legali".

"Siamo grati al sindaco Nardella e a tutta l'amministrazione del Comune di Firenze - si legge ancora nella nota - per l'attenzione che stanno dimostrando verso la nostra comunità. Un'attenzione che necessita però in tempi brevi di essere accompagnata a livello nazionale da leggi certe. Così come ne esistono in Gran Bretagna, in Svezia e addirittura in Romania. Ma non in Italia". 

"Servono - continua poi il presidente dell'Ucoii - regole applicabili perché anche quando si registrano le buone intenzioni di qualche amministratore locale sarebbe falso lasciare credere che un''unica struttura cittadina possa colmare l''esigenza di spazi che la nostra comunità legittimamente rivendica", inoltre "questo vulnus normativo crea un duplice danno. Da una parte chi professa il credo islamico è costretto a vivere la propria fede in zone d''ombra, in strutture semi agibili guardate con sospetto. Dall''altra parte la responsabilità di questa ''non regolamentazione'' ricade tutta sulle amministrazioni locali che hanno poi il compito di prevedere dove possano sorgere i nostri luoghi di culto se non vogliono vivere nei loro quartieri il nostro stesso disagio". 

"Ogni comunità ha diritto di manifestare e professare il proprio credo nel totale rispetto delle regole. La comunità islamica non chiede altro - conclude Izzedin Elzir - se non delle norme certe da poter applicare".


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