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Attualità venerdì 12 maggio 2017 ore 13:16

Il laboratorio del falso che vendeva alle boutique

Nuovo colpo alla contraffazione: sequestrato un laboratorio nell'hinterland fiorentino ed oltre 55mila articoli contraffatti, tra Gucci e Vuitton



FIRENZE — La Guardia di Finanza ha scoperto una 'filiera del falso', che invadeva anche il mercato regolare con borse e articoli di moda che riproducevano perfettamente marchi prestigiosi. Le Fiamme Gialle hanno eseguito un provvedimento restrittivo della libertà personale, con l'obbligo di dimora e di firma, nei confronti di due cittadini italiani, di 66 e 59 anni. 

Il provvedimento è stato emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Pistoia, Alessandro Buzzegoli, su richiesta della Procura della Repubblica pistoiese, diretta dal procuratore capo Paolo Canessa, nell'ambito di una complessa indagine che vede coinvolti, a vario titolo, 14 indagati per reati di contraffazione e ricettazione.

Le indagini dei finanzieri hanno permesso di ricostruire l'intera 'filiera del falso', dalla fase produttiva sino alla rete distributiva, attraverso la quale riuscivano ad immettere nel mercato, anche tramite prestigiose boutique del nord Italia e Paesi stranieri, articoli di pelletteria contraffatti di elevatissima fattura, completi di certificati di garanzia. 

Contraffatti modelli tra i più in voga di famosi marchi quali Cloe, Prada, Gucci, Chanel, Louis Vuitton, Valentino, Miu Miu, Hermes e Celine. Complessivamente sono stati sequestrati 55.000 articoli contraffatti, tra borse e accessori di moda, e 2.450 metri quadrati di pellame pregiato, un intero laboratorio di produzione, dotato di ogni attrezzatura idonea al taglio delle pelli ed alla realizzazione dei manufatti, nonché di punzoni ed cliché necessari per ottenere prodotti del tutto identici agli originali.

La Finanza ha anche sequestrato due auto e diversi rapporti finanziari per l'ammontare di oltre 100mila euro, quale profitto dei reati di ricettazione, fabbricazione e commercializzazione di prodotti recanti marchi industriali contraffatti, nonché a numerose perquisizioni. 

L'attività giunge a conclusione di un'articolata e complessa indagine, coordinata dal sostituto procuratore Giuseppe Grieco, che ha tratto origine dal sequestro di un ingente quantitativo di articoli di pelletteria contraffatti effettuato in provincia di Pistoia. La merce contraffatta, realizzata in Toscana, fosse poi principalmente destinata per il commercio in altre regioni (Lombardia, Emilia Romagna e Lazio), e Stati esteri (Croazia, Malta e Russia). 


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