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Cronaca lunedì 20 luglio 2020 ore 17:16
"Hanno clonato la targa" per non pagare le multe
Ha provato a farsi annullare quattro multe per varie violazioni, tra cui il transito in corsia preferenziale e passaggio con il semaforo rosso
FIRENZE — Ha collezionato quattro multe, compresi transito in corsia preferenziale, eccesso di velocità e passaggio con il semaforo rosso, poi ha presentato una falsa denuncia per clonazione della targa, lo stratagemma architettato da una automobilista però non ha convinto gli agenti della municipale.
La vicenda è arrivata alla municipale a fine giugno, quando la Questura ha inviato la comunicazione al Reparto Anticrimine di una denuncia presentata da una donna del 1979 che nella seconda metà di maggio si era rivolta agli agenti del Commissariato di San Giovanni ipotizzando che la targa della sua vettura fosse stata clonata. Allegate alla denuncia anche le copie di quattro verbali per altrettante violazioni al Codice della Strada, due per il transito in corsia preferenziale, una per il passaggio con il semaforo rosso e una per eccesso di velocità per le quali aveva già presentato ricorso al prefetto chiedendo l’annullamento con la motivazione della clonazione della targa.
La municipale ha iniziato a indagare partendo dalle immagini registrate. Tutte le infrazioni erano state accertate attraverso dispositivi elettronici di rilevamento. Dalle riprese è emerso che le violazioni erano state commesse, tra metà dicembre e l’inizio di gennaio, da un’auto identica per marca, modello e colore a quella della donna.
Le telecamere sono installate in modo da non riprendere il volto del conducente così gli agenti hanno continuato le indagini per stabilire se fosse effettivamente un caso di clonazione di targa. Analizzando i transiti dalle porte telematiche hanno scoperto che due delle violazioni, per circolazione in corsia preferenziale, erano stati registrati dal telepass della donna.
La donna ha raccontato agli agenti che anche la sorella poteva utilizzare l’auto che però ha negato in modo assoluto di essere stata lei alla guida del veicolo. A questo punto è scattata la denuncia per “simulazione di reato”.
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