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Attualità giovedì 29 ottobre 2020 ore 11:27

Ambulanti alla carica contro il Decreto Ristori

ambulanti

Pochi gli aiuti nel decreto con i sostegni delle categorie colpite dall'ultimo Dpcm. Protesta di Anva Confesercenti: "I fieristi i più penalizzati"



FIRENZE — Nel Decreto Ristori varato dal Governo per andare incontro alle categorie economiche maggiormente colpite dall'ultimo Dpcm anti-Covid gli ambulanti fiorentini non si sono ritrovati o per lo meno, si legge in una nota di Anva Confesercenti Firenze, ci hanno trovato solo briciole: "Le misure annunciate dal Presidente Conte e poi approvate, per venire incontro alle  esigenze delle categorie economiche più colpite dall’ultimo DPCM, con il decreto chiamato appunto “Decreto Ristori”, prevedono una serie di misure economiche sia come contributo a fondo perduto che come credito di imposta, ma niente o quasi per il settore ambulante".

Eppure, spiega il presidente Luca Taddeini, anche questo settore è stato duramente colpito e non solo dall'ultimo decreto che ha fatto esplodere numerose proteste anche nel capoluogo toscano (vedi articoli collegati), ma già da prima. Sì, perché tanti ambulanti a Firenze dipendono strettamente dal turismo che, da febbraio, è stato praticamente annientato dalla pandemia di Covid-19.  

“Gli ambulanti dei raggruppamenti turistici del centro storico di Firenze e quelli che
partecipano a quelle manifestazioni in occasione di particolari ricorrenze, eventi o
festività, i cosiddetti “fieristi” – ha detto Taddeini - sono gli imprenditori su area
pubblica più penalizzati di tutti. Infatti i primi, pur essendo aperti, sono direttamente legati al settore turistico, ed hanno iniziato a veder azzerato il proprio fatturato fin dall’inizio di febbraio, e la prospettiva di una vera e propria ripartenza è ancora incerta e legata alla ripresa dei flussi turistici (italiani ed internazionali) su Firenze".

Gli altri, i "fieristi", si sono visti annullare "dai Comuni o per decreto tutte le iniziative ed eventi dove operano e sono praticamente chiusi da inizio anno".

Da qui la richiesta rivolta alla Regione che al Governo, "che hanno sempre dimostrato la disponibilità nel cercare soluzioni, di stanziare immediatamente dei contributi a fondo perduto che consentano a queste imprese di mantenersi in piedi".


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