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Attualità martedì 18 giugno 2019 ore 11:36

David di Michelangelo nelle mani della riforma

La riorganizzazione dell'apparato culturale nazionale vede interessata la Galleria dell'Accademia che potrebbe perdere la sua autonomia decisionale



FIRENZE — L'associazione degli Amici della Galleria dell'Accademia di Firenze si dichiara preoccupata per il radicale cambiamento gestionale che potrebbe coinvolgere l'istituzione fiorentina ed invia al Mibac una nota in cui evidenzia i progressi recentemente raggiunti.

Desta preoccupazioni in tutta Italia la nuova regolamentazione che sarà imposta sulla gestione del patrimonio artistico nazionale, con  una cabina di regia rinforzata presso il Segretariato Generale, un accentramento dei poteri a Roma che arriva dopo la riforma attuata dal ministro Dario Franceschini. La nuova riforma voluta dal ministro Alberto Bonisoli dovrebbe essere ratificata entro questo mese con il passaggio dal Consiglio superiore dei beni culturali e paesaggistici che si insedia oggi.

Fausto Calderai, presidente dell'associazione degli Amici della Galleria dell'Accademia di Firenze invia una lettera aperta al Ministero nella quale mette in risalto la valorizzazione effettuata nell'ultimo periodo con "il riavvicinamento del museo alla città che è ritornato ad essere patrimonio del mondo, ma anche della città che lo ospita. Numerose sono state le iniziative che attraverso l’Associazione Friends of David sono state promosse senza aggravio di costi per l’ente museale e che hanno consentito alla città di conoscere meglio e più da vicino il museo, avviando un processo di sostegno e vicinanza". "A seguito della riforma intrapresa nel corso della precedente legislatura - spiega la missiva - che ha introdotto dei cambiamenti nell'organizzazione museale nel verso di una crescente autonomia, abbiamo potuto riscontrarne in modo diretto alcuni caratteri positivi: quanto ci ha permesso concretamente di organizzare e diffondere iniziative culturali, di concerto con la Direzione, coinvolgendo un pubblico ampio ed entusiasta".

Prosegue poi il presidente "La gestione del museo secondo il modello dell’autonomia ha prodotto risultati tecnici molto importanti e ne segnaliamo solo alcuni: la capacità di far fruire il bene culturale in sicurezza da un numero di persone che si è incrementato notevolmente da 1.415.317 nel 2015 a 1.719.645 nel 2018, la difesa dell’immagine del David; per la prima volta in Italia una corte di giustizia si è pronunziata a favore della tutela dell’immagine di una bene di stato, spesso utilizzata per fini tutt’altro che nobili, il controllo sulle gestioni dei servizi appaltati che non erano più stati sottoposti al vaglio di una gara da ventuno anni, l’acquisizione di nuove opere d’arte, la trasparenza di un bilancio annuale, un supporto di vicinanza della cittadinanza, mai conosciuto prima".


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