Palestre vuote "Siamo pronti a scendere in piazza"

FIRENZE — I titolari dei centri fitness dell'area fiorentina hanno registrato un abbandono delle palestre e si sono organizzati con un gruppo whatsapp, in 150 sono pronti a manifestare per mantenere aperte le strutture dopo gli investimenti fatti sulla sicurezza. L'idea è quella di organizzare una grande mobilitazione in piazza Santa Croce.

"A metà Settembre ho ricevuto la visita della Asl - racconta Andrea Ambrogini, titolare di un centro fitness nella piana fiorentina - e mi hanno fatto persino i complimenti". 

E adesso?

"Negli ultimi giorni quando pensavamo di poter resistere la situazione è precipitata. Abbiamo capito che quello del governo è stato un avvertimento in vista di una nuova chiusura ma non abbiamo riscontro di focolai esplosi nelle palestre o nelle piscine. Il risultato è stato però quello di scatenare il panico e così molte persone sono andate via o non hanno rinnovato l'abbonamento. Chi si abbonerebbe sapendo che la palestra potrebbe chiudere?"

Dopo il lockdown ha investito nella sicurezza?

"Durante il lockdown ho ricevuto 2.000 euro a fondo perduto, non ci ho pagato neppure la bolletta della luce. Ho poi investito per mettere in sicurezza i locali. Ho dovuto revisionare il sistema di aerazione, ho acquistato i pannelli in plexiglas, ho delimitato gli spazi ed acquistato gel sanificante, salviette e mascherine per i collaboratori e per i clienti. Ho anche cambiato il gestionale per garantire le prenotazioni ed ho perso posti a causa del distanziamento dei macchinari". 

Cosa non ha funzionato?

"Non è passato il messaggio sulla sicurezza dei luoghi. I protocolli ricevuti a Maggio arrivavano dal ministero dello sport e non dal Comitato tecnico scientifico ma lo abbiamo scoperto adesso. Ora ci è stato detto che venerdì dovrebbe arrivare un nuovo protocollo, più stringente, per palestre e piscine firmato dal Comitato scientifico. Pensarci prima?".  

Cosa vi spaventa di più?

"Sono partiti i controlli dei Nas nei centri sportivi e si è creato uno stato di allarme. Non stiamo incassando nulla. Per questo abbiamo creato un gruppo di 150 palestre e pensiamo ad un consorzio e ad una manifestazione in Santa Croce per sensibilizzare l'opinione pubblica. Non neghiamo l'esistenza del virus o la gravità della situazione. Ci siamo mossi per riorganizzarci, però adesso vogliamo stare aperti ed offrire un servizio anche incassando meno, ma più di questo?".

Cosa chiedete?

"Se chiudiamo tutto vogliamo un fondo per la copertura delle spese vive, utenze, affitti, e stipendi".  

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