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Attualità mercoledì 25 marzo 2020 ore 10:18

Capodanno fiorentino nella città deserta e fredda

La tradizionale festa fiorentina cade durante l'emergenza sanitaria per il coronavirus con un clima rigido sferzato dalle raffiche di vento



FIRENZE — Il 25 Marzo cade tradizionalmente il Capodanno Fiorentino che nel 2020 è segnato dall'emergenza sanitaria dovuta all'epidemia da Coronavirus. Firenze eccezionalmente chiusa e deserta è attraversata da una gelida perturbazione che ha innevato l'Appennino fino a bassa quota. La data, prossima all'equinozio di primavera, da sempre caratterizza il risveglio della natura dopo i mesi invernali.

Fino al 1750 il Capodanno Fiorentino era l’inizio dell’anno civile per la città di Firenze, proprio in concomitanza con la festa dell’Annunciazione. In altre località, sin dal 1582, era già in vigore il Calendario Gregoriano in base al quale l’anno iniziava il 1° gennaio. Solo con il decreto del Granduca Francesco Stefano di Lorena, al fine di uniformare le registrazioni nelle scritture pubbliche e per gli usi commerciali, il 20 novembre 1749, fu imposto l’uso del Calendario Gregoriano a partire dal 10 Gennaio 1750.

Si andava a scardinare una tradizione secolare molto cara ai fiorentini, tanto che Giovanni Lami dettò il testo di una lapide commemorativa che fu posta a memoria sotto la Loggia di piazza della Signoria.

La ricorrenza dell’Annunciazione ossia il momento in cui l’Arcangelo Gabriele si manifesta alla Vergine Maria e Le comunica che Ella diverrà madre del figlio di Dio - festeggiata dalla chiesa cattolica fin dal VII secolo, viene fissata tradizionalmente alla data del 25 marzo, esattamente nove mesi prima di Natale, giorno della nascita di Gesù. Nel passato, a Firenze, nel giorno del 25 marzo, per celebrare il capodanno e la Vergine Maria protettrice della città, il clero e le magistrature cittadine si recavano in processione solenne alla Basilica della Santissima Annunziata; la ricorrenza era considerata giorno festivo ed una gran folla, sia cittadina sia del contado, il 25 marzo si recava alla Basilica per venerare l’immagine miracolosa della Vergine Annunciata. Racconta la storia popolare che i Servi di Maria, fondatori della Basilica, fecero dipingere l’affresco della loro ‘Vergine Gloriosa’ nel 1252 a un certo frate Bartolomeo, ma il pio artista, nel momento in cui si trovò a delineare il volto della Madonna, fu preso da un vuoto creativo e fu incapace di procedere nel lavoro; fece diversi tentativi che Io lasciavano però sempre più insoddisfatto, tanto che il poveretto quasi decise di abbandonare l’impresa. Una sera, improvvisamente fu preso da una strana sonnolenza; al suo risveglio il volto della Vergine gli si parò davanti prodigiosamente dipinto dagli angeli; il miracolo era compiuto. Questa Immagine venne considerata miracolosa e oggetto di grande venerazione soprattutto da parte degli sposi che ancora oggi si recano alla Basilica per lasciare il proprio mazzolino di fiori e chiedere benedizioni per la loro unione.

La festa deI 25 marzo per molti secoli, ha intrecciato motivazioni religiose e laiche insieme, il momento laico si esprime attraverso la consueta fiera che si svolge alla Santissima Annunziata.

La rievocazione storica legata al Capodanno coinvolge anche il Corteo Storico della Repubblica Fiorentina dal Palagio di Parte Guelfa alla Basilica della Santissima Annunziata.

Nel 2019 per l’occasione era stata organizzata in piazza della Signoria una festa con uno spettacolo a cura del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, per celebrare il restauro del Biancone, la grande fontana di Nettuno.


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