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Attualità mercoledì 22 luglio 2020 ore 13:09

A sorpresa nuove aperture, le botteghe resistono

I commercianti raccontano a QUinewsFirenze la crisi Covid che ha travolto le attività, ma a sorpresa ci sono segnali che fanno ben sperare



FIRENZE — Un bandone che si rialza su una storica attività chiusa da anni è un segnale di resistenza incoraggiante che non è sfuggito ai commercianti e ai residenti di via Gioberti, una delle strade commerciali più rappresentative di Firenze.

La via delle Cento Botteghe è stata attraversata dalla crisi dovuta all'epidemia di Covid nel suo momento più delicato di rilancio: appena riqualificata dopo anni di attesa, è stata letteralmente travolta dalla pandemia.

Duccio, vice presidente delle Cento Botteghe, ha raccontato a QUInewsFirenze "Abbiamo attraversato un periodo durissimo tra chiusure e restrizioni, adesso vogliamo reagire e qualche segnale è addirittura entusiasmante".

Il riferimento è ad alcuni locali che hanno riaperto i bandoni sulla storica via, per anni hanno ospitato una storica attività di riparazione cicli e macchine da cucire rimasta nel cuore degli abitanti della zona. "Siamo molto felici per la vitalità di questa strada perché ogni sua componente è la forza dell'insieme. Non sappiamo ancora chi e cosa ci sara al posto dell'ex Morozzi ma una vetrina che si apre è un ottimo incoraggiamento per tutti. Se i nuovi arrivati vorranno associarsi, le porte delle Cento Botteghe sono aperte".

Come avete attraversato la fase più critica?

"Abbiamo sofferto, come tutti. La dimensione del vicinato ci ha salvati. Il passaggio costituito prevalentemente dalla clientela abituale ha fatto sì che il contraccolpo sia stato minore, ma c'è stato, c'è ancora e settembre si avvicina".

Settembre sarà il vero banco di prova? 

"Noi ci arriviamo con tutte le buone intenzioni ma fortemente provati, soprattutto dal peso degli affitti che in alcuni casi hanno visto proprietari e commercianti discutere di cifre e venirsi incontro ma in altri è stata una vera stangata. Tre mesi di affitto a prezzo pieno con il negozio chiuso, basta fare due conti per immaginare cosa possano avere passato le nostre famiglie. E ripeto, non è assolutamente finita".

Cosa spaventa di più?

"Da una parte l'andamento dell'epidemia che speriamo possa essere contenuta e diminuire la sua forza, se ci fosse una ripresa con nuove restrizioni sarebbe un vero disastro. Dall'altra occorre considerare il potere di acquisto delle famiglie e la propensione a spendere non solo per i beni di prima necessità".

Il Covid si è abbattuto su via Gioberti nel momento di massimo rilancio?

"E' accaduto proprio questo. La strada appena riqualificata con nuovi marciapiedi e panchine ha potuto godere di una nuova immagine commerciale rovinata purtroppo da questa chiusura forzata che non ha fatto sconti a nessuno". 


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